L’ex titolare 55enne di un asilo privato di Bergamo si trova a processo con l’accusa di maltrattamenti, fisici e verbali, nei confronti di 14 bambini. Tutto partì dalla denuncia di una mamma di un bimbo del nido, così si aprì un’indagine che portarono all’installazione delle cimici nella struttura. Le intercettazioni rivelano una situazione preoccupante, parole offensive pronunciate dalla maestra ogni volta che era sola con i piccoli, tra cui “Non ti sopporto più”, “Grassona di me**a”, “Hai rotto i co***oni, come riporta il Corriere della Sera.
“Il racconto delle avvenute sessuali”
L’indagine riguarda i periodi tra il 2012 e il 2016 e tra fine 2019 e febbraio 2020. Durante il processo, la pm ha letto alcune delle frasi pronunciate dalla maestra contenute nelle intercettazioni: “Dai, nana”, “E che ca**o, ti metto nel lettino in bagno“.
Proprio mentre nei lettini i bambini piangevano disperati, in solitudine, lei “parla delle sue avventure sessuali e amorose”. Per il perito la 55enne è capace di intendere e di volere e perciò la pm Chiara Monzio Compagnoni chiede una condanna a 4 anni e 6 mesi di carcere per maltrattamenti fisici e verbali su 14 bambini, tra cui un piccolo con sindrome di Down. La difesa chiede l’assoluzione parla di “esigenze di tutela” nei confronti del bambino con sindrome di Down, negando le discriminazioni e le altre accuse: “L’imputata è stata molto dura con se stessa, ha ammesso di avere sbagliato, ma commettere errori non significa commettere reati”.
