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martedì, Maggio 21, 2024
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Patto politica-camorra per appalti e racket, 9 fermi a Caivano: tutti i nomi

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Associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione ed altro aggravati dalla finalità mafiose. Sono i reati contestati a vario titolo nei confronti di 8 persone colpite da un fermo di polizia giudiziaria emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell’ambito di un’operazione a Caivano e in alcuni Comuni vicini. Gli 8 sono stati fermati in quanto “gravemente indiziati“. Coinvolti anche alcuni esponenti della precedente amministrazione del Comune di Caivano.

Tra loro anche esponenti di Italia Viva, che era in maggioranza con il precedente sindaco di Caivano. A essere fermati sono stati tra gli altri Armando Falco (segretario cittadino del partito), Giovanbattista Alibrico (consigliere comunale), Carmine Peluso (ex assessore), Martino Pezzella e Vincenzo Zampella (entrambi tecnici comunali). Gli altri fermati sono Raffaele Bervicato (braccio destro del capoclan Antonio Angelino), Domenico Galdiero e Raffaele Lionelli (entrambi accusati di aver messo in atto le estorsioni).

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Tra le accuse contestate ai tre politici locali la più grave è la partecipazione all’associazione camorristica che faceva capo ad Antonio Angelino e che opera sul territorio di Caivano e nelle sue vicinanze al fine di acquisire il controllo delle attività economiche anche attraverso estorsioni, condizionare le gare di appalto del Comune di Caivano, a garantire l’impunità degli affiliati.

Se Peluso, secondo l’accusa, ha partecipato alle attività illegali in qualità di assessore (ai Lavori pubblici prima e al Commercio poi), Alibrico e Falco stando agli atti dell’inchiesta per conto del clan avvicinavano le vittime di estorsione – cioè coloro che si erano aggiudicati i lavori pubblici – per riscuotere le somme estorte (una parte rimaneva a loro). Non solo informavano anche gli altri componenti dell’associazione mafiosa sulle imprese che avrebbero vinto l’appalto e diventavano intermediari tra il clan e le imprese. E – sempre secondo gli inquirenti – condizionavano anche le gare d’appalto, con la collaborazione del funzionario comunale.

TUTTI I NOMI DEI FERMATI

1) ALIBRICO GIOVANBATTISTA: per i reati di cui ai capi nn. 1,15;
2) FALCO ARMANDO: per i reati di cui ai capi nn. 1,24;
3) PELUSO CARMINE: per i reati di cui ai capi nn. 1,3, 4, 6,12,13,15,16, 22, 24, 27;
4) PEZZELLA MARTINO: per i reati di cui ai capi nn. 1,13,15, 16,24,27, 28;
5) ZAMPELLA VINCENZO: per i reati di cui ai capi nn. 1, 7,11,18,19, 20, 21, 26;
6) BERVICATO RAFFAELE: per il reato di cui al capo n. 1;
7) LIONELLI RAFFAELE: per il reato di cui al capo n. 1;
8) GALDIERO DOMENICO: per i reati di cui ai capi nn. 17.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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