Stamattina è stato inflitto un duro colpo al gruppo criminale di Giuseppe Molisso, cresciuto sotto l’ala di Michele Senese. Il boss napoletano 42enne era affiancato da Leandro Bennato con il quale avrebbe voluto scrivere il suo Romanzo Criminale. Invece stamattina su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma nei confronti di 26 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione ai fini di spaccio, detenzione e porto illegale di armi e rapina.
“E’ diventato il Michele Senese”
Il consolidamento dell’autorità criminale del gruppo, dotato di armi da guerra come bombe a mano, sarebbe stato ottenuto attraverso l’imposizione della violenza contro chi non stava alle regole dettate dai capi Molisso e Bennato.
Come documentato, infatti, in termini di gravità indiziaria, dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, il loro ascendente criminale è riconosciuto trasversalmente “sti ragazzetti crescono tutti con il nome di Peppe Molisso e Bennato e ‘sta cosa si rafforza. Molisso è diventato il Michele Senese di dieci anni fa. Molisso a Cinecittà è diventato il Michele Senese di dieci anni fa e Bennato uguale”.
Volevano riunire le piazze di spaccio della Capitale
L’attività investigativa e le fondamentali dichiarazioni dei pentiti hanno consentito di ricostruire in termini di gravità indiziaria il sistema sul quale si reggeva una sorta di monopolio della droga. Molisso e Bennato non si sarebbero limitati a dare vita a un agguerrito clan di narcos ma avrebbero raggiunto l’ambizioso scopo di riunire le più importanti piazze di spaccio della Capitale. Entrambi sono accusati di aver voluto imporre ai capi piazza la fornitura di cocaina, peraltro a prezzi più elevati, importata prevalentemente da due fornitori albanesi di straordinarie capacità.
Emergerebbe per la prima volta in modo sistematico la rete di sodali e fiancheggiatori di Peppe Molisso e Bennato, due figure gravemente indiziate di essere al vertice del gruppo e già in carcere per altri efferati delitti. Molisso è in stato accusato dell’omicidio dell’albanese Selavdi Shehaj e il tentato omicidio dei fratelli Costantino, Bennato per aver sottoposto a sequestro e seviziato Gualtiero Giombini e Christian Isopo al fine di recuperare circa un quintale di cocaina che gli era stata sottratta.
Volevano riunire le piazze di spaccio di Roma
Più in particolare, nel corso della attività di indagine, condotta mediante attività tecniche e dinamiche dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma nel periodo tra marzo 2018 e febbraio 2024 con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di un’importantissima rete del narcotraffico attraverso come vengono approvvigionate le più importanti piazze di spaccio di Tor Bella Monaca, Quarticciolo, Quadraro, Cinecittà, Tuscolano, Giardinetti, Primavalle e Casalotti per un volume d’affari enorme. Sarebbe stati decine di milioni di euro al mese, con singole piazze di spaccio che arrivano a produrre un fatturato di circa 30 mila euro al giorno.