I polsi legati tra loro, le gambe attaccate alla sedia con il nastro adesivo. Le botte date con le mani e con un frustino per cavalli, poi la rasatura dei capelli e delle sopracciglia. Le immagini arrivano dal Villaggio Sant’agata a Catania. Immagini riprese da uno dei tre per umiliare ulteriormente la vittima.
Ai Carabinieri etnei una fonte riservata aveva segnalato l’esistenza, nel cellulare di Cristian Rungo, di un video che immortalava le torture subite da un ragazzo di 22 anni. Rungo, che di anni ne ha 25 e che avrebbe dovuto essere agli arresti domiciliari per il reato di spaccio e lesioni aggravate, guidava un gruppo di 3 persone. L’indagine ha portato al sequestro dello smartphone e al recupero del suo contenuto, incluso il video che ha fatto scattare le manette per tutti e 3 i soggetti coinvolti.
“Dillo che sei un traditore e uno sbirro”
Assieme a Rungo, infatti, in una stalla del villaggio marittimo di Catania, lo scorso 27 maggio c’erano anche Orazio Guerino e Paolo Scuderi. Tutti e tre impegnati a dare una lezione alla vittima accusata di aver rubato parte dei guadagni frutto della vendita della droga. Le ragioni dell’aggressione sono gli stessi indagati a descriverle mentre picchiano il 22enne e lo costringono a ripetere frasi umilianti: “dillo che sei un traditore e sbirro”, gli ripetono.
La vittima, ascoltata degli investigatori una settimana dopo l’aggressione, ha negato tutto, giustificando la testa rasata, l’assenza delle sopracciglia e le numerose ferite, con un incidente in motorino ritenuto da subito poco credibile.
Il video delle torture
Dopo l’interrogatorio ha persino avvisato i suoi aguzzini dell’indagine in corso. Il video però ha tolto ogni dubbio e spinto il giudice per le indagini preliminari a confermare l’arresto in carcere per tutti e 3 gli indagati, caratterizzati, secondo il magistrato, da una “significativa spavalderia, totale spregiudicatezza e insensibilità al valore della persona umana”.