Processo ai Piccirillo, Rita De Crescenzo in aula tra “non ricordo” e conferme

“Non mi ricordo signor giudice”. Questa la frase più ricorrente nella deposizione di Rita De Crescenzo, chiamata a parlare nel processo che vede imputati il boss Rosario Piccirillo e il figlio Antonio (che assistono collegati in videoconferenza, a Sulmona dove il boss è detenuto; e a Milano, dove il più giovane è in regime di arresti domiciliari). La tiktoker ha parlato in qualità di teste d’accusa e potenziale parte offesa, ma durante l’udienza ha fornito poche indicazioni, più che la sua è stata una vera e propria esibizione.

Come raccontato da Leandro Del Gaudio su Il Mattino l’unico episodio che mette realmente a fuoco nel corso del suo esame è quello della visita a casa di Antonio Piccirillo – anno 2021 – quando fu il figlio del boss della Torretta Rosario a farle minacce di morte: “Come ho denunciato, mi disse che se non mi aveva ucciso il padre, mi avrebbe ucciso lui”.

Rita De Crescenzo ha parlato anche del suo passato: «Fino al 2019, ho fatto uso di droga e di psicofarmaci, oggi sono libera da questo problema ma tante cose non le ricordo».

Una vicenda che parte da lontano. Oggi Rita De Crescenzo viene sentita come testimone, in quanto moglie di Salvatore Bianco, a sua volta tra gli ormeggiatori (assieme ai fratelli Dello Russo) che gestivano le boe nello specchio di mare antistante il consolato americano. Non manca un riferimento diretto alla attuale gestione degli ormeggi.