15.7 C
Napoli
giovedì, Aprile 18, 2024
PUBBLICITÀ

Qatar 2022 il Mondiale della vergogna: oltre 6mila morti, corruzione e diritti negati

PUBBLICITÀ

Qatar 2022 è senza dubbio il Mondiale più discusso e chiacchierato della storia. Mondiale che dal 2010, anno in cui il paese Mediorientale si è aggiudicato i diritti per poterlo ospitare, è stato perennemente al centro di polemiche e pesanti accuse da parte di organizzazioni per i diritti umani, sindacati e giornalisti rispetto alle gravi violazioni dei diritti dei lavoratori migranti, impiegati nella costruzione di tutti e otto gli impianti che ospiteranno le 64 partite. E poi i diritti calpestati delle comunità LGBTQ+, finti tifosi che sarebbero stati pagati proprio dal Qatar per tifare le varie nazionali affinché gli stadi non rimangano vuoti, il silenzio della FIFA. Tutto ciò ha permesso di definire, ancor prima che inizi, questa edizione del Mondiale come “Mondiale della vergogna” o “Mondiale insanguinato”.

QATAR 2022, LO SCANDALO DEI LAVORATORI MIGRANTI SFRUTTATI E LO “SPORTWASHING”

Ma come si è arrivati a definire questo Mondiale come “Insanguinato” o “della vergogna”? Lo scandalo che, prima di tutti, ha rubato la scena circa l’organizzazione della Coppa del Mondo in Qatar, è quello legato allo sfruttamento dei lavoratori migranti, di cui molti sarebbero morti (circa 6500, come raccontato dal Guardian in una sua inchiesta) dopo essere stati impiegati in maniera disumana nella realizzazione degli stadi.

PUBBLICITÀ

Migranti provenienti dal Medioriente, dall’Africa, e che hanno pagato dai 500 ai 4300 dollari per ottenere il lavoro attraverso agenzie presenti nei loro paesi di origine. E che hanno di fatto ricevuto un salario minore di quello promesso in fase di partenza e con forti ritardi, e si sono trovati impossibilitati a lasciare il loro posto di lavoro e il Paese a causa della confisca dei loro passaporti. Sfruttamento, condizioni di vita al limite della decenza, e pochi i progressi fatti negli ultimi anni dalle autorità qatariote per limitare lo sfruttamento disumano dei lavoratori migranti, che in Qatar raggiunge un numero superiore a 2 milioni.

E da qui si arriva a parlare del concetto di Sportwashing, ossia il sistema, a detta di PeaceLink, adottato dal Qatar per ripulire la propria immagine a livello internazionale. Il mondo del calcio – sostiene PeaceLink – avrebbe scelto volutamente di distogliere lo sguardo dal sistema di schiavitù a cui sono stati sottoposti i lavoratori migranti giunti dall’Asia e dall’Africa, e che a causa delle gravi violazioni dei diritti è «impossibile non definire i Mondiali 2022 come “insanguinati”. 

QATAR 2022, LA LETTERA DELLA FIFA: TESTIMONIANZA D’INDIFFERENZA?

A questo proposito, sembra quasi condizionata la citazione della contraddittoria lettera della FIFA, firmata dal presidente Gianni Infantino e dalla segretaria generale dell’organo di governo Fatma Samoura inviata alle 32 nazioni che partecipano alla manifestazione mondiale.

Il testo recita: “Gli otto stadi all’avanguardia, dove si giocheranno le 64 partite della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022™️, forniranno la piattaforma perfetta per il più grande evento sportivo del mondo. Quindi, per favore, ora concentriamoci sul calcio! Sappiamo che il calcio non vive sotto vuoto e siamo altrettanto consapevoli che ci sono molte sfide e difficoltà di natura politica in tutto il mondo. Ma per favore, non lasciate che il calcio venga trascinato in ogni battaglia ideologica o politica esistente. Alla FIFA, cerchiamo di rispettare tutte le opinioni e le convinzioni, senza impartire lezioni morali al resto del mond […]. Nessun popolo, cultura o nazione è “migliore” di un’altra. Questo principio è la pietra miliare del rispetto reciproco e della non discriminazione. E questo è anche uno dei valori fondamentali del calcio. Quindi, per favore, ricordiamolo tutti e lasciamo che il calcio sia al centro della scena.

Ora, alla Coppa del Mondo FIFA, abbiamo l’occasione e l’opportunità unica di accogliere e abbracciare tutti, indipendentemente dall’origine, dal background, dalla religione, dal sesso, dall’orientamento sessuale o dalla nazionalità. Cogliamo questa opportunità e uniamo il mondo attraverso il linguaggio universale del calcio”.

Lettera che ha dell’imbarazzante, dell’inopportuno, arrivata proprio nel momento in cui la FIFA è chiamata a rispondere delle proprie responsabilità su ciò che sta accadendo in Qatar. In altre parole, si potrebbe tradurre la lettera in queste poche parole: “Sappiamo quello che sta succedendo, ma per favore, ignoriamolo e pensiamo al calcio. State zitti e pensate a giocare”.

I DIRITTI DELLE COMUNITA’ LGBTQ+ CALPESTATI

A far eco assieme ai disumani sfruttamenti cui sono soggetti i lavoratori in Qatar, le proteste delle comunità LGBTQ+ circa la violazione dei loro diritti.

Come riportato da Human Rights Watch, sulla base delle dichiarazioni di Rasha Younes, ricercatrice sui diritti LGBT dell’organizzazione, “mentre il Qatar si prepara a ospitare i Mondiali di calcio, le forze di sicurezza arrestano e maltrattano le persone LGBT semplicemente per quello che sono, apparentemente fiduciose che gli abusi delle forze di sicurezza non saranno denunciati e controllati […] le autorità del Qatar devono porre fine all’impunità per le violenze contro le persone LGBT. Il mondo guarda”.

A settembre 2022, il Dipartimento di Sicurezza Preventiva in Qatar ha arrestato lesbiche, gay, bisessuali e transgender detenendoli in una prigione sotterranea a Doha, abusandoli verbalmente e fisicamente fino a farli sanguinare, e obbligandoli a firmare una “promessa” di “cessare le attività immorali”.

Emblematico, in tal senso e ovviamente in senso negativo, l’intervento di Khalid Salman, ambasciatore dei Mondiali di Calcio in Qatar, che ha definito gli omosessuali “problematici mentali” e che loro, in Qatar, accoglieranno tutti quanti, ma alle loro regole e condizioni. Fatto che ha portato all’immediata interruzione dell’intervista da parte del portavoce del comitato organizzativo dei Mondiali, con il giornalista tedesco Thorsten Benner che ha provato a controbattere, senza esito, le farneticanti dichiarazioni dello sceicco condividendone il contenuto sul suo profilo Twitter: “How welcoming” / “Che benvenuto”.

FINTI TIFOSI PAGATI PER TIFARE LE VARIE NAZIONALI

Oltre ad ignorare quanto sta succedendo, le autorità qatariote starebbero persino provando a nascondere il fallimento del loro evento organizzando sceneggiate come i video dei finti tifosi in giro per Doha, la capitale del paese. Le immagini delle diverse tifoserie si ripetono infatti sempre uguali, con le stesse inquadrature e quasi identiche azioni da parte delle persone coinvolte. Il comportamento stesso dei tifosi sembra essere stato attentamente curato e studiato da un regista che ha istruito le comparse. Perfino le riprese sembrano essere fatte sempre dalla stessa persona, con la stessa angolazione e sempre alla stessa giusta distanza dalle folle.

Teoria ovviamente non confermata, ma che, se realmente fosse, non farebbe altro che gettare ancor più benzina sul fuoco su quanto sta già accadendo in Qatar e denunciato dalle varie associazioni a tutela dei diritti umani nel corso degli ultimi anni.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Tragedia in volo: Giuseppe muore a 35 anni in aereo per un improvviso malore

Giuseppe Stilo, un uomo di 35 anni originario di Filogaso, Vibo Valentia, ha perso la vita in modo tragico...

Nella stessa categoria