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sabato, Aprile 27, 2024
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Racket per il gruppo di Abbasc Miano, convalidati i fermi per Romano e cinque ras

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Sono stati convalidati i fermi per Eduardo Franco Romano e altri cinque ras raggiunti da decreto di fermo qualche giorno fa con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Carcere dunque confermato, al seguito dell’udienza di convalida, per il suocero di Matteo Balzano (indicato come uno dei fondatori del gruppo di Abbasc Miano) e per Cristian Celentano, Maurizio Aceto, Antonio Aceto, Luciano Carbone, Giovanni Castiello. È andata meglio a Salvatore Maggiore che, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Si chiude dunque il primo ‘capitolo’ dell’inchiesta nata a seguito della denuncia di due commercianti di Chiaiano. Secondo la Procura Romano e i suoi avrebbero iniziato a vessare i due esercenti di un negozio di abbigliamento, negozio in cui per la prima volta si reca lo scorso settembre proprio Romano. L’uomo, accompagnato da Luciano Carbone che lo presenta come «’o gnor e Matteo», chiede ai commercianti se la sua famiglia gli deve qualcosa e quest’ultimi gli fanno presente che i giovani ras del gruppo avevano in precedenza portato via, senza pagare, merce pari ad un valore di 8mila euro. Romano gli fa capire di non voler pagare quella cifra specificando che adesso c’è lui e che per qualsiasi cosa gli esercenti possono fare riferimento a lui.

Le minacce di quelli di Abbasc Miano

A raccontare agli uomini della squadra mobile e a quelli del commissariato Scampia quanto accaduto in seguito proprio uno dei due esercenti:“Nel mese di novembre si presentò al negozio accompagnato da Salvatore Maggiore un giovane che già in precedenza si era presentato come il figlio di Romano. Ci chiese di aprire un conto per tutti loro in quanto doveva comprare sei tute. Mio fratello rispose dicendo che aveva già spiegato al padre che non potevamo più aprire conti e che che se fossero venuti ad acquistare merce gliel’avremmo venduta al costo di acquisto per noi. Il ragazzo andò via. Dopo 10 minuti, Salvatore Maggiore ci disse con toni violenti e minacciosi testuali parole:’Ha detto Christian (Celentano ndr) tenete dieci minuti per chiudere il negozio o vi schiattiamo la testa e dirigendosi verso l’uscita ci minacciò ‘vi schiattiamo la testa’».

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L’imposizione dei gadget natalizi

«A fine novembre-inizio dicembre vennero al negozio Maggiore e Aceto e ci dissero di prendere da loro 150 pezzi tra calendari e accendini al costo di 150 euro. Capimmo che non si trattava di una scelta ma di una pretesa e che non potevamo rifiutare e quindi acconsentimmo». Richieste che non si fermeranno qui perchè dopo qualche settimana Celentano, indicato come un fedelissimo di Romano, tornerà alla carica pretendendo il pagamento di 1500 euro come estorsione e come ‘prezzo’ per aver ricevuto un rifiuto alla richiesta di apertura di un conto.

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