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giovedì, Marzo 28, 2024
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“Respiro affaticato, volto magro, capelli lunghi, barba incolta”, com’è Cutolo oggi

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Un’intervista esclusiva rilasciata al giornalista de Il Mattino Antonio Mattone, per ribadire la sua volontà e determinazione a non pentirsi. A parlare dopo tanti anni è Raffaele Cutolo, il professore di Vesuviano, detenuto oramai da anni nel carcere di Parma per decine di condanne, tra cui associazione di stampo mafioso e omicidio. Cutolo ha passato la sua vita in carcere, le sue condizioni di salute sono pessime e qualcuno aveva detto che era in fin di vita e che prima di morire sarebbe stato pronto a parlare e vuotare il sacco per svelare tutti i segreti della camorra napoletana, quella che lui ha comandato negli anni ’90.

L’ipotesi pentimento è stata però smentita nell’intervista ad Il Mattino. Il giornalista lo descrive nel suo articolo come un uomo visibilmente invecchiato: “Respiro affaticato, il volto smagrito, i capelli lunghi e la barba incolta, segno di una certa trascuratezza, anche se mantiene un suo contegno. Non l’avrei riconosciuto se non avessi saputo che il carcerato che avevo di fronte era proprio lui. Indossa una camicia blu con delle righe bianche e un jeans azzurro, ma non porta più quegli occhiali dorati, indossati poi anche dai suoi seguaci, che gli davano quell’aria da intellettuale, da cui scaturì il famoso soprannome: «’O professore»”, scrive Antonio Mattone sulle pagine del quotidiano partenopeo. Il titolo dell’articolo è eloquente: “«Vogliono farmi pentire, ma io non tradirò mai».

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La reazione del ministro della Giustizia

Il fatto non è rimasto certo inosservato e stamane il Ministero di Giustizia, nelle veci del titolare Alfonso Bonafede, ha rilasciato una breve ma durissima nota «L’intervista di Raffaele Cutolo a ‘Il Mattino’ non è mai stata autorizzata dal Ministero. Si sta procedendo alla ricostruzione della catena di responsabilità che ha portato a questo fatto increscioso e si prospettano provvedimenti esemplari». Pronte epurazioni e provvedimenti quasi di sicuro contro il carcere di Parma e forse contro anche il quotidiano napoletano che con l’articolo a firma Antonio Mattone ha aperto un caso politico e giudiziario non indifferente. In merito alla Camorra di oggi, il boss Cutolo ha lanciato un “messaggio” ai criminali ancora a piede libero «Non c’è futuro per la camorra. Questi sparano nel mucchio, colpiscono persone e bambini che non c’entrano niente, noi invece andavamo mirati su una persona. Certo era sbagliato anche quello, ma almeno non colpivamo a casaccio, oggi non si capisce più niente […]. Non è meglio mangiare una bistecca fuori invece che qui dentro? Io ho fatto tanto male ed è giusto che resti qui dentro. Avevo un mio ideale ma quello che ho fatto è sbagliato». Parole pesanti che il Ministero di Giustizia vuol duramente condannare, anche per quanto riportato sul caso Moro (e non è la prima volta, ndr) dallo stesso Raffaele Cutolo «Seppi da uno dei componenti della banda della Magliana, un tale Nicolino Selis, il covo dove era nascosto lo statista, e lo feci sapere ad Antonio Gava che però mi mandò a dire: don Rafè fatevi i fatti vostri».

Raffaele Cutolo in condizioni disperate, l’avvocato del “professore” lancia l’allarme in aula

Raffaele Cutolo sta male. Il boss, capo della Nuova Camorra Organizzata, sarebbe in condizioni disperate nel carcere di Parma dove sta scontando, in regime di 41 bis, le condanne per la sanguinosa guerra contro la Nuova Famiglia negli anni di egemonia in tutta la Campania. E’ stato il suo storico avvocato, Paolo Trofino, a denunciare le condizioni di salute del suo assistito durante il processo, nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che vede imputati diversi ex affiliati “cutoliani” del casertano. Gravi le patologie che affliggerebbero il super boss che, adesso, vorrebbe trascorrere gli ultimi mesi che gli restano da vivere all’esterno del penitenziario parmense.

Alla soglia degli 80 anni, Raffaele Cutolo, soffrirebbe di patologie che renderebbero la sua situazione “drammatica”. Affetto da prostatite, diabete e artrite, il sanguinario “professore” starebbe lentamente morendo dietro le sbarre senza un sostegno e senza ricevere la ‘solita’ visita dei familiari da oltre sei mesi. Secondo quanto raccontato dalla moglie di Cutolo, le ristrettezze economiche della consorte non le permetterebbero di recarsi in Emilia Romagna. Alle patologie del professore si aggiungerebbero inoltre il distacco del corpo vitreo dell’occhio che lo starebbe rendendo praticamente cieco e il rigetto della protesi dentaria.

 

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