Il Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Qualora tutti i componenti del nucleo familiare abbiano età pari o superiore a 67 anni, oppure se nel nucleo familiare sono presenti anche persone di età inferiore a 67 anni in condizione di disabilità grave o non autosufficienza, assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC).
Considerando che il 25 aprile è giorno festivo, è probabile che l’Inps faccia partire in anticipo le lavorazioni del rdc per i vecchi beneficiari. Tuttavia, la data di accredito del 27 aprile è probabile, ma non certa. Le ricariche potrebbero arrivare anche negli ultimi giorni del mese.
L’importo base previsto per aprile è quello usuale: non può superare i 780 euro mensili, moltiplicati per la scala di equivalenza prevista e ridotti per il valore del reddito familiare. Queste regole però si manterranno solo fino a fine anno, quando, come annunciato dal governo Meloni, la misura sarà riformata. Secondo le prime bozze, dovrebbe essere divisa in due, la Garanzia per l’inclusione per chi non può lavorare e la Garanzia per l’attivazione lavorativa per gli occupabili. Verranno cambiati anche gli importi e i requisiti Isee per accedervi.
IL gruppo Facebook Reddito di cittadinanza e tanto altro ha segnalato un’anomalìa nei
pagamenti del contributo per famiglie di aprile. In particolare, sembrerebbe che durante le lavorazioni cominciate questa notte siano risultati bloccati dei pagamenti del Reddito di
cittadinanza di aprile. Ciò vuol dire che solo una parte delle lavorazioni andrà a buon
fine e porterà all’accredito del Rdc.
Ma a cosa si deve questo?
I motivi sono diversi e riguardano soprattutto delle incongruenze tra le informazioni
dichiarate all’INPS e quelle che risultano all’Anagrafe o sull’ISEE in sede di controllo.
Per esempio, alcuni accrediti del Reddito di cittadinanza sono stati bloccati perché
dall’accertamento dei Comuni risultano residenze differenti per lo stesso nucleo
familiare. Visto che il sussidio anti-povertà spetta all’intero nucleo, e non ai singoli cittadini,
questa incoerenza potrebbe essere una strategia per ricevere più soldi dall’INPS
Gli importi del Reddito di Cittadinanza ad aprile 2023
Per quanto riguarda il 2023, il Reddito di Cittadinanza dovrebbe rimanere immutato. Secondo quanto stabilito dal decreto attuativo del 2019, il beneficio economico si compone di due parti:
una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui, poi moltiplicati per una scala di equivalenza (7.560 euro per la Pensione di cittadinanza),
l’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro annui (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza); è prevista anche una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l’integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro annui;