Resistenza e minacce, con queste accuse sono stati arrestati Silvestro Pellecchia, 45 anni e suo figlio Salvatore di anni 21. Due nomi che al rione Sanità pesano: Silvestro Pellecchia viene infatti considerato l’attuale reggente del clan Sequino, sodalizio che ha la sua roccaforte in via Santa Maria Antesaecula e che per mesi si è conteso il territorio con i Vastarella; un ruolo che gli deriva anche dal suo grado di parentela con Salvatore Sequino in quanto suo cognato. L’arresto dei due è stato effettuato dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale (a bordo della volante 9) che, nel tardo pomeriggio di ieri, impegnati nel controllo del territorio, transitando in via Arena della Sanità hanno notato il 21enne alla guida di un ciclomotore, unitamente ad un passeggero, entrambi privi di casco.
Gli agenti hanno intimato l’alt per sottoporli al controllo; il conducente è risultato essere sprovvisto della patente di guida e di altro documento d’identificazione. Durante le fasi del controllo i poliziotti sono stati accerchiati da numerosi astanti tra cui il padre del 21enne, che ha iniziato a inveire contro la polizia e ad aizzare le altre persone. «Fermate sempre noi, ora vi faccio vedere», queste le parole proferite dall’uomo all’indirizzo degli uomini in divisa. Gli agenti, al fine di ultimare il controllo, invitavano il 21enne a seguirli in Questura. A questo punto il giovane andava in escandescenza, iniziando a minacciare e a divincolarsi dal poliziotto che lo stava facendo salire a bordo dell’auto di servizio. Prontamente sono intervenute altre pattuglie, il 21enne e il padre sono stati arrestati mentre il passeggero dopo essere stato identificato è stato rilasciato. Vi è da dire che Salvatore Pellecchia fino a pochi mesi fa era sotto il regime di sorveglianza speciale.
