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giovedì, Aprile 18, 2024
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“Ridurre gli sprechi”, l’Europa affronterà la crisi energetica con i tagli

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Gli aumenti vertiginosi dei prezzi dell’energia stanno seriamente preoccupando l’Europa. Diversi governi vanno verso l’inverno con piani per cercare di contenere i consumi. Misure che vanno nella direzione indicata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, come primo piano di reazione alla crisi.

Prevista la riduzione di 1 grado della temperatura nelle abitazioni private, negli uffici pubblici e taglio di 1 ora nella durata di esercizio degli impianti. Dunque massimo 19 gradi in inverno e non meno di 27 in estate. Inoltre, riduzione della stagione del riscaldamento con il taglio di una settimana a inizio e fine inverno.

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LA SITUAZIONE IN GERMANIA

La Germania ha approvato un pacchetto di misure per ridurre i consumi elettrici. Dal 1 settembre temperatura massima di 19 gradi per il riscaldamento negli edifici pubblici. Mentre corridoi, foyer ed aree di transito resteranno direttamente senza riscaldamento. Il calore verrà limitato fino a a 12 gradi dove i dipendenti svolgono un lavoro fisico intenso. “Non vogliamo misurare le temperature nelle camere da letto, la libertà individuale deve valere, ma le misure chiamano alla responsabilità delle famiglie di contribuire alla riduzione dei consumi energetici”, ha spiegato il ministro dell’Economia, il verde Robert Habeck.

Invece il senatore ambientalista Jens Kerstan ha avvisato: “In caso di una grave carenza di gas, l’acqua calda potrebbe essere resa disponibile solo in determinate ore del giorno”. L’illuminazione notturna degli edifici sarà vietata, con le insegne luminose che verranno spente tra le 22 e le 6. Accade già in alcuni Municipi che hanno anticipato i tempi, come ad Augsburg in Baviera, dove da fine luglio le facciate degli edifici storici di notte sono spente e l’illuminazione stradale più soffusa.

FRANCIA, SPAGNA, PORTOGALLO

Anche la Francia, con il motto “è finita l’era dell’abbondanza” lanciato da Emmanuel Macron, si prepara ad un pacchetto di austerity energetica. Stop alla pubblicità luminosa tra l’1 di notte e le 6 del mattino, porte chiuse nelle attività commerciali riscaldate o climatizzate. Secondo l’Agenzia per la gestione dell’ambiente e dell’energia transalpina un led pubblicitario consuma quanto una famiglia media per illuminazione ed elettrodomestici.

In Spagna  da inizio agosto sono in vigore alcune misure di contenimento dei consumi energetici. Le luci delle vetrine vengono spente alle 22, le porte dei negozi vanno tenute chiuse per non disperdere l’aria condizionata, che non deve scendere sotto i 27 gradi.

Anche nel vicino Portogallo è in corso un dibattito sulle misure da mettere in campo. La Cpp, sigla che riunisce i commercianti, ha aperto all’ipotesi di una riduzione dell’orario di apertura dei negozi, tra la domenica ed il giovedì, ad eccezione di cinema e ristoranti. Tra Lisbona e Porto si registrano alcuni degli orari di apertura più lunghi in Europa, con attività commerciali aperte spesso fino a mezzanotte.

 

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