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sabato, Aprile 20, 2024
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Riscuoteva il ‘pizzo’ per il clan di camorra, confiscati beni per 6 milioni al ‘re del calcestruzzo’

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La DIA di Napoli ha notificato il decreto di confisca, emesso dalla Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Angelo Pontillo
(classe 1961), imprenditore originario di Capodrise (CE), attivo in particolare nel settore della produzione, vendita e trasporto del calcestruzzo.

Le indagini svolte dalla DIA hanno consentito non solo di ricostruire il suo reale assetto
patrimoniale, ma anche di delineare la sua “pericolosità sociale”, derivante dalla contiguità
con il clan “Belforte” di Marcianise, emersa nell’ambito di una vicenda giudiziaria, definitasi
nel 2016 con una condanna, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a 12 anni e 8 mesi di reclusione, confermata in appello con riduzione della pena e tuttora pendente in
Cassazione, solo per profili afferenti al trattamento sanzionatorio.

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Le relative indagini, coordinate dalla DDA di Napoli, avevano accertato, anche grazie alle
dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, una strutturata modalità di riscossione
del pizzo tramite l’azienda produttrice di calcestruzzo di cui era socio Angelo Pontillo, la
“CO.CEM. S.r.l.”.

Il meccanismo criminale, ideato da lui e dai fratelli Minutolo (il cui patrimonio è stato
sequestrato nel mese di novembre scorso) – definiti anche le spie del pizzo – avveniva in due modi: o mediante sovrafatturazione degli importi dovuti, gonfiando i costi rispetto alle
effettive forniture, oppure attraverso l’organizzazione di incontri tra gli estorti e gli
appartenenti al clan. Tale sistema era così collaudato che gli imprenditori talvolta si
rivolgevano spontaneamente a Pontillo o ai Minutolo, affinché indicassero loro i referenti
dell’organizzazione da contattare per “mettersi a posto”.

Il decreto di confisca, che segue quello di sequestro eseguito nel 2017 su proposta del
Procuratore della Repubblica di Napoli e del Direttore della DIA, ha interessato beni risultati
nella disponibilità diretta ed indiretta dell’imprenditore: due quote societarie (imprese
operanti nel settore immobiliare e della lavorazione e commercializzazione del calcestruzzo)
e beni immobili (34 fabbricati e 2 terreni) ubicati nella provincia di Caserta, nonché rapporti
finanziari, per un valore complessivo stimato in oltre 6 milioni di euro.

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