Il Comitato Unitario No 4Linea interviene con dure parole dopo i vasti roghi che in queste ore hanno interessato il territorio compreso tra Acerra, Caivano e Marcianise. Fumo denso e tossico si è sollevato da sterpaglie e rifiuti abbandonati, confermando, ancora una volta, che la cosiddetta “Terra dei Fuochi” non è un ricordo del passato, ma una tragica realtà ancora presente e attiva. “La Terra dei Fuochi è una realtà eccome – affermano i rappresentanti del comitato – e quanto accaduto in queste ore ne è l’ennesima, drammatica conferma. I roghi divampati quasi contemporaneamente in più punti fanno pensare ad una regia criminale, che ha deliberatamente messo in pericolo la salute dei cittadini e devastato ulteriormente un territorio già martoriato”.
Tra i siti interessati dagli incendi, anche l’area della discarica di Calabricito, da tempo indicata come zona a rischio per la sua pericolosità ambientale. Il comitato denuncia l’inerzia delle istituzioni:
“Ciò che fa rabbia – proseguono – è che la discarica di Calabricito, nonostante la sua nota criticità, non abbia ancora ricevuto interventi strutturali. Si continua a parlare solo di “caratterizzazione”, mentre gli incendi alterano continuamente le sostanze presenti, rendendo vane le analisi e aggravando la contaminazione del suolo. È indispensabile che si intervenga con urgenza per bonificare il sottosuolo: ogni ritardo significa danni irreversibili per l’ambiente e la salute pubblica”.
Non manca una stoccata diretta all’amministrazione comunale di Acerra, accusata di non aver fatto la propria parte:
“Il Comune di Acerra – sottolinea il comitato – non ha fornito alcun contributo concreto quando ne ha avuto l’occasione. Nell’Allegato 1 della relazione del commissario Vadalà al governo, redatta a seguito della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si fa riferimento alle segnalazioni di associazioni e comitati locali. Tra questi, però, il Comune di Acerra non compare, a differenza di altri Comuni limitrofi che hanno collaborato attivamente. Questo silenzio è inaccettabile”.
Il comitato richiama poi il senso e il significato profondo della manifestazione popolare del 10 maggio, disertata da rappresentanti istituzionali che, affermano, “avevano promesso risposte istituzionali piuttosto che azioni dimostrative”.
“Le questioni ambientali, come ribadito dalla sentenza CEDU, richiedono un’azione sinergica tra cittadini e istituzioni. Ma ancor più, necessitano che chi ha subito i danni di anni di inadempienze sia parte attiva nel vigilare sull’applicazione delle misure previste. Serve una scelta di campo chiara. Se non ora, quando?”
Il grido del Comitato Unitario No 4Linea è forte, diretto, senza mediazioni. L’appello è alla mobilitazione della cittadinanza, alla responsabilità delle istituzioni e all’impegno reale per restituire dignità e salubrità a un territorio che troppo a lungo è stato ignorato.