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giovedì, Aprile 25, 2024
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Rolex da 40mila euro rapinato, va ai domiciliari il ras di Bagnoli

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Arresti domiciliari per Lucio Musella, il ras di Bagnoli indicato come uno degli emergenti della mala flegrea. Questa la decisione del gip del tribunale di Pesaro Giacomo Gasparini per l’uomo finito in manette per una rapina di un Daytona da 40mila euro ai danni di un imprenditore di Pesaro. Per quel ‘colpo’ finirono in manette oltre a Musella anche altri due napoletani, Luca Mattera e Gennaro Gennarelli. L’attività investigativa che da Pesaro – Borgo Santa Maria – portò i Carabinieri sulle tracce di appartenenti a gruppi criminali campani, coinvolti in rapine di orologi di lusso, è nata nell’estate del 2020. Tra gli arrestati uno si trovava già ai domiciliati nel territorio campano poiché indagato per analoga rapina commessa nell’aprile del 2021 a Firenze in danno della giornalista del Tg5, Cesara Buonamici (leggi qui l’articolo precedente). Il gip di Pesaro, accogliendo in toto le argomentazioni del legale di Musella, l’avvocato Giuseppe Perfetto, ha così disposto per lui i domiciliari da scontare in Calabria.

 

L’articolo precedente. Droga in carcere, nuovi guai per il ras di Bagnoli

Lo scorso febbraio Musella era tornato al centro delle cronache per una questione di droga in carcere. Un drone che sorvolava di notte il carcere di Rebibbia a Roma e che non è passato inosservato agli agenti della polizia penitenziaria che dunque hanno deciso di intervenire. Nei guai è finito Lucio Musella, ras emergente del gruppo Esposito-Bitonto di Bagnoli e altre due persone che con lui condividevano la cella. Sequestrati cinque smartphone, sette microtelefonini, una ventina schede sim e quattrocento grammi di hashish, un quantitativo sufficiente a confezionare circa seimila dosi di fumo. Nuovi guai dunque per il ras di Bagnoli uno di quelli tirati in ballo nelle ultime inchieste da Youssef Aboumuslim, il pentito che sta facendo vacillare gran parte della mala flegrea. E dire che qualche mese fa il Riesame aveva rigettato la richiesta di arresto proprio per Musella, per Massimiliano Esposito e per altri ras indicati a capo del gruppo di via Di Niso (leggi qui l’articolo).

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La decisione del Riesame sui ras di Bagnoli

Il Riesame nelle sue motivazioni aveva evidenziato la genericità dei motivi di appello proposti dal pubblico ministero stabilendo che le modalità di redazione dell’atto di appello fossero inammissibili. Le indagini, scaturite nel maxi blitz del novembre 2020, ricostruirono le attività dei gruppi operanti nelle aree urbane di via Cavalleggeri, via Coroglio, Agnano e Bagnoli nel settore delle estorsioni e del narcotraffico. Nei mesi successivi agli arresti il gruppo di Massimiliano ‘o scognat ha dovuto incassare la notizia del pentimento di  Youssef Aboumuslim, nipote acquisito del boss di Bagnoli (leggi qui l’articolo), e le velleità autonomiste proprio dei fratelli Bitonto, ras un tempo legati proprio al gruppo di via Di Niso.

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