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venerdì, Aprile 19, 2024
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Sacerdote positivo al Covid, scatta la ‘zona arancione’ nel Casertano

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Nella frazione San Marco del comune di Teano, in provincia di Caserta, è scattata la ‘zona arancione’. A stabilirlo è un’ordinanza firmata ieri sera dal sindaco Alfredo D’Andrea, in seguito al ‘trend in atto’ nella frazione, dove è risultato positivo un sacerdote della parrocchia di San Marco Evangelista. L’Asl si è già attivata per quanto concerne le procedure per individuare i possibili contatti.

Zona arancione nel Casertano, l’ordinanza

L’ordinanza prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte degli individui  presenti contattati dall’Uopc del Distretto sanitario 14 per la somministrazione del tampone naso-faringeo, il divieto di accesso nel territorio comunale a soggetti sprovvisti di dispositivi di protezione individuale, la sospensione delle attività commerciali per i giorni 10 e 11 ottobre, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità e la chiusura dei plessi scolastici insistenti sul territorio della frazione San Marco di Teano fino all’esito dei tamponi. A riportarlo è Il Mattino [Qui l’articolo completo].

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Palestre, ristoranti, scuole e convegni: ipotesi restrizioni in caso di collasso Covid

L’impennata dei contagi Covid in Campania, 757 positivi solo ieri, obbliga la Regione Campania a rivedere altre possibili misure restrittive.
Il totale positivi sale dunque a 16464 a fronte 654892 tamponi eseguiti.
Nelle ultime 24 ore si registra una sola vittima mentre i guariti sono 149. I posti di terapia intensiva disponibili nella Regione sono 108 mentre quelli occupati sono 55.
I posti letto di degenza disponibili sono 665; quelli occupati 550.
Come programmato, a questi posti letto disponibili si aggiungono, in caso di necessità, quelli della “Fase C” che prevede l’attivazione di 600 posti letto di degenza, 200 di sub-intensiva e 200 di terapia intensiva

Le possibili misure di prevenzione per prevenzione Covid

Al momento è escluso in Campania un lockdown generale ma probabilmente ci saranno chiususe in zone ci saranno focolai Covid. Non sono escluse altre decisioni se la situazione dovesse collassare. Sicuramente le discoteche non riapriranno. Nel mirino ci sono  le palestre, che potrebbero subire una limitazione oraria. Anche convegni, conferenze, cerimonie e manifestazioni sono destinate a un maggiore rigore perché si sono rivelate occasioni di incontri sociali non sempre all’insegna della prudenza sanitaria.

Resta l’incognita delle scuole. A marzo furono le prime a chiudere per il Covid, su tutto il territorio nazionale già il giorno 5. Chiuderanno, come stanno già chiudendo, le scuole ogni qualvolta sarà necessaria la sanificazione ma con l’obiettivo di riaprire quanto prima. Tuttavia, se i numeri dei contagi seguiranno l’andamento attuale, anche per la scuola ci saranno provvedimenti restrittivi come l’obbligo della mascherina al banco per tutta la durata delle lezioni.

 

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