Nel blitz che due giorni fa ha smantellato il clan Vastarella oltre a Salvatore Barile è presente un altro nome conosciuto nella mala della Sanità, quello di Agostino Riccio. Due nomi ‘pesanti’ e con un passato nella sponda opposta a quella del gruppo delle Fontanelle. I due infatti fino a qualche tempo fa militavano nel gruppo Genidoni-Esposito salvo poi cambiare casacca negli ultimi tempi come più volte segnalato dalle forze dell’ordine ‘esperte’ di fatti della zona. E così entrambi sono finiti nell’ultima indagine della Dda con cui quest’ultima ha di fatto decapitato i vertici della cosca.
Si attende adesso di capire la strategia difensiva che boss e ras decideranno di adottare in vista dell’eventuale rinvio a giudizio. Da oggi partiranno infatti i primi interrogatori di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari,ma quasi tutti gli indagati, salvo repentini e imprevisti colpi di scena si avvarranno della facoltà di non rispondere. Tra questi dunque figurano anche Basile e Riccio che, insieme a Raffaele Cepparulo, costituivano un tempo il braccio militare dei Barbudos. ” Scinne cu ‘a cascetta d”e fierre, comme a sempe”. Questa frase non era pronunciata né da idraulici né da meccanici, ma era la parola d’ordine per agire e compiere un agguato. All’epoca i tre andavano in giro per il quartiere a caccia di ‘nemici’.
