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Scissionisti del clan Contini, la Cassazione conferma il carcere per tutti: ‘salvi’ solo in tre

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Gruppo della Cittadella, tre rinvii in Cassazione. Questa la decisione presa dalla Suprema Corte per tre presunti ras del gruppo della Stadera, ‘costola’ scissionista del clan Contini. Si tratta degli arresti avvenuti l’estate scorsa per molti dei quali il gip aveva escluso la gravità indiziaria e l’aggravante dell’associazione disponendo per alcuni l’obbligo di dimora.

Il pubblico ministero fece appello al Riesame con quest’ultimo che accolse le argomentazioni della Procura disponendo il carcere per quasi tutti gli indagati oltre che le aggravanti derivanti dall’articolo 7. Contro l’appello al Riesame alcuni avvocati hanno fatto ricorso in Cassazione e non sono mancate le sorprese. Per Giuseppe Romano, difeso dall’avvocato Giuseppe Perfetto, ha disposto un annullamento senza rinvio per il possesso di arma in luogo pubblico.

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Annullamento con rinvio per Vittorio Albano difeso dall’avvocato Marco Raffaele Polito e stessa decisione ma relativamente alla misura per Lucio Cammarota difeso dall’avvocato Francesco D’Avino. È stato l’agguato al ras Gioele Lucarelli la prova per gli investigatori che fosse in atto una scissione nel gruppo della Stadera, ‘costola’ del clan Contini nato all’indomani della morte dello storico referente della zona, Paolo Di Mauro.

Il racconto di ‘o biond

È il 20 settembre del 2021 quando Lucarelli, intercettato, racconta quanto accaduto ‘confessando’ di aver avuto addosso una pistola. In un passaggio Lucarelli parla di ‘o biond spiegando di aver ricevuto ‘solo’ una pallottola alla gamba perché “ho fatto il movimento, mi sono girato” ammettendo comunque di “aver messo la mano sopra” e cioè di esser stato sul punto di usare la pistola che aveva con sè. A capo del gruppo della Cittadella proprio Gioele Lucarelli che avrebbe dato vita ad una ‘scissione’ interna nel gruppo.

Le indagine dopo il ferimento

Dal suo ferimento sono iniziate le indagini e gli accertamenti culminati nel maxi blitz effettuato dai poliziotti della squadra mobile (guidati da Giovanni Leuci), grazie anche al supporto dei Commissariati Secondigliano (guidato dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito) e Poggioreale, della Squadra Mobile di Avellino e del Commissariato di Anzio. Nel corso dell’indagine è emerso che l’agguato a Lucarelli era da individuarsi in una risposta ad un altro agguato, ovvero il ferimento di altro individuo , avvenuto il 2 settembre 2021, per il quale sono gravemente indiziati due uomini.

Dall’attività investigativa è stato possibile evidenziare che tali eventi delittuosi trovano origine nel clima di forte tensione registrato all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del clan Contini, in seno al quale è maturata una scissione.

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