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sabato, Aprile 20, 2024
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«Aveva rapporti con Secondigliano», l’ex boss Cimmino svela il ruolo di un suo ‘colonnello’

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Affari, appalti e l’intero organigramma del gruppo che ha retto per oltre trent’anni. E’ un fiume in piena Luigi Cimmino, l’ormai ex boss del Vomero dopo la sua scelta di collaborare con la giustizia. Nei suoi primi verbali Cimmino ha parlato a lungo degli ormai suoi ex colonnelli delineandone profilo, mansioni e spiegando quali erano le diverse anime presenti all’interno del clan che gestiva gli affari illeciti di Vomero, Arenella e Camaldoli. Proprio sulla figura del ras dei Camaldoli Andrea Basile Cimmino si è a lungo soffermato nelle sue ‘chiacchierate’ con i magistrati:«Andrea Basile è colui che si è sempre occupato degli ospedali e aveva i suoi rapporti e le sue conoscenza all’interno delle strutture.  La Florida 2000 pagava a noi 5mila euro tre volte all’anno e anche la ditta che si occupava della manutenzione del Verde pagava una somma simile tre volte all’anno. Tutte le ditte pagavano e hanno sempre pagato. In ogni caso era Andrea Basile ad occuparsi di tutto, quindi non conosco i dettagli».

L’organigramma del clan del Vomero

Sugli altri componenti del clan e in particolare sulla figura di Giovanni Caruson Cimmino rivela:«Preciso ancora che subito dopo il mio arresto del 2016 io avevo stabilito quali dovessero essere i compiti dei miei sodali: a Andrea Basile, a Gennaro Formigli e a Giovanni Caruson avevo affidato la reggenza del clan ed in particolare Basile si occupava della gestione degli ospedali, Caruson dei rapporti con gli altri clan e anche degli ospedali insieme a Basile Andrea, Forrmigli era i braccio armato del sodalizio; a Alessandro Desio la gestione delle estorsioni al mercato di Antignano e le estorsioni al Bingo di Antignano; inoltre lui faceva la droga e le estorsioni ai supermercati e alle ditte che facevano ristrutturazioni degli immobili della zona».

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L’articolo precedente: i rapporti dei vomeresi con l’Alleanza di Secondigliano

Trent’anni e più di malavita cancellati da una storica decisione. Quella dell’ormai ex boss del Vomero Luigi Cimmino di collaborare con la giustizia. I primi verbali, coperti da omissis, sono stati depositati oggi dal pm Henry John Woodcock all’udienza preliminare a carico dei presunti boss dell’Alleanza di Secondigliano. Nei primi verbali Cimmino ha proprio parlato dei rapporti con il maxi clan e con i gruppi dell’area nord dipingendo un quadro a tinte fosche.

Rispondendo alle domande degli inquirenti Cimmino inizia chiarendo:«Mi chiedete se i Licciardi prendevano una quota delle attività estorsive consumate nella zona ospedaliera; vi rispondo che sicuramente prendevano una quota delle estorsioni alle ditte che fornivano il latte e a quelle che facevano le pulizie. Fin quando hanno pagato hanno preso anche una quota dell’estorsione della ditta American Laundry; in realtà sia i Licciardi che i mianesi prendevano il 50% dei proventi di tutte le estorsioni del Policlinico. Prima li prendevano i mianesi tramite Giulio De Angioletti poi è subentrata la Masseria Cardone». Quanto ai rapporti con l’Alleanza di Secondigliano:«Confermo che noi del Vomero eravamo subordinati ai Mallardo, ai Contini e ai Licciardi. È sempre stato così anche quando c’era Alfano, Ciccio Mallardo, Vincenzo Licciardi e Edoardo Contini da un punto di vista criminale sono sempre stati ‘un gradino superiore’».

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