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domenica, Giugno 16, 2024
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Sequestrata droga da oltre 1 miliardo di euro, il possibile affare tra camorra e Isis

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Sostanza stupefacente è ricomparsa nei covi dei terroristi, è perciò soprannominata la “droga dell’Isis” o la “droga della Jihad”. Si tratta del più grande sequestro di amfetamine a livello mondiale. In esecuzione di apposito decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA e maturato nell’ambito di una complessa attività d’indagine delegata al GICO nei confronti di un’organizzazione con proiezioni internazionali dedita all’importazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Dopo il periodo di lockdown, dovuto all’emergenza epidemiologica da
coronavirus, sono state, infatti, intensificate le attività di contrasto nello specifico settore.

Dallo sviluppo degli indizi emersi nel corso dell’investigazione ed in particolare da altri sequestri effettuati in precedenza, i finanzieri hanno tracciato 3 container sospetti in arrivo al porto di Salerno, contenenti cilindri di carta per uso industriale e macchinari. Dopo il sequestro, le Fiamme Gialle hanno trasferito i container in un luogo attrezzato per procedere all’ispezione interna. Il tutto con l’ausilio di tecnici specializzati e con la preziosa collaborazione della Sezione Antifrode della Agenzia delle Dogane di Salerno. I cilindri di carta, alti circa 2 metri e del diametro di 140 cm – verosimilmente costruiti in Germania – sono stati congegnati in
multistrati in grado di celare allo “scanner” il contenuto, riposto negli strati interni, di circa 350 kg di pasticche per ogni cilindro.

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Rinvenute in totale 14 tonnellate di amfetamine, circa 84 milioni di pasticche, riportanti il simbolo del “captagon” che contraddistingue la “droga della Jihad”. È noto infatti, che ISIS/DAESH finanzia le proprie attività terroristiche anche e soprattutto con il traffico di droghe sintetiche, prodotte in gran parte in Siria, diventata per questo motivo
negli ultimi anni il primo produttore mondiale di amfetamine.

La droga dell’Isis

Il captagon viene smerciato in tutto il Medio Oriente ed è diffuso sia tra i combattenti per inibire paura e dolore sia tra i civili perché non fa sentire la fatica. Prodotta inizialmente soprattutto in Libano e diffusa in Arabia Saudita negli anni ’90. Questa sostanza stupefacente è ricomparsa nei covi dei terroristi – come ad esempio nell’attacco al Bataclan di Parigi nel 2015. E’ perciò soprannominata la “droga dell’Isis” o la “droga della Jihad”.
Secondo la DEA americana (Drug Enforcement Administration), L’ISIS ne fa largo uso in tutti i territori su cui esercita l’influenza e ne controlla lo spaccio. Una volta avviati gli impianti chimici di produzione, è facile per ISIS produrre ingenti quantitativi anche per il mercato mondiale delle droghe sintetiche, in modo da accumulare rapidamente ingenti finanziamenti.

Già due settimane fa, sempre nel porto di Salerno, avevano intercettato un container con un carico di copertura costituito da capi di abbigliamento contraffatti, contenente 2.800 kg di hashish e 190 kg di amfetamine (oltre 1 milione di pasticche) con lo stesso identico simbolo (captagon).
Quanto alla destinazione finale. E’ verosimile che sia coinvolto un “consorzio” di gruppi criminali, sia per il valore totale delle spedizioni, sia per la distribuzione sui mercati di riferimento.  (85 milioni di pasticche possono soddisfare un mercato di ampiezza europea.

L’ipotesi è che durante il lockdown la produzione e distribuzione di droghe sintetiche in Europa si sia praticamente fermata. Quindi alla ripresa molti trafficanti, anche in consorzio, si siano rivolti alla Siria, la cui produzione invece non pare aver subito rallentamenti. Sono in corso ulteriori indagini. L’individuazione dei responsabili che, proprio in relazione all’ingente quantitativo sequestrato, potrebbero operare per conto di un “cartello” di clan di camorra.

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