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sabato, Aprile 20, 2024
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Smartphone e computer, scoperta maxi frode carosello: sequestrati beni per 16 milioni di euro

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Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito, tra le regioni Campania, Lazio, Molise e Lombardia, ha sequestrato beni dal valore di circa 16 milioni di euro.

Al termine dell’attività investigativa di natura tecnica, nel settore del commercio di prodotti tecnologici ed informatici, i finanziari hanno proceduto al sequestro di disponibilità finanziarie presenti su conti correnti, beni immobili, automezzi, quote e partecipazioni societarie, considerati profitto illecito della frode fiscale.

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Gli accertamenti hanno permesso di scoprire l’esistenzia di un sodalizio criminale che ha ideato una complessa frode nel settore della compravendita di prodotti informatici ed elettronici. Tra questi smartphone e tablet (Apple/Samsung/Huawei), pc e console (Xbox 360/One, Sony Ps4, Nintendo Wii). Spuntano anche Smart TV (Samsung/LG) e dispositivi di memorizzazione esterna. Compravendita che avveniva tramite la creazione e l’interposizione fittizia di svariati soggetti economici (società cartiere), finalizzata all’evasione dell’imposta sul valore aggiunto nazionale e comunitaria, secondo il notorio meccanismo delle frodi carosello. A riportare la notizia è Il Mattino.

La sede dei fornitori

Nello specifico, gli acquisti intracomunitari sono stati effettuati da fornitori con sede in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna ed Ungheria.

Scattano le denunce

Sono 19 i soggetti responsabili per cui è scattata la denuncia. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed omessa dichiarazione.

Sedici le società coinvolte, avente come protagonisti indiscussi un imprenditore e un commercialista partenopei, risultano avere creato dal 2015 al 2018 un giro di fatture per operazioni inesistenti, in emissione ed utilizzo, per un ammontare superiore ai 200 milioni di euro.

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