Il sequestro di Mattia Maddaluno è segnato anche da un risvolto decisamente farsesco. A farlo emergere è stato Antonio Pacheco Amaral nel corso di un interrogatorio al PM della Procura di Napoli. Proprio il 24enne ha svelato i momenti successivi al rapimento del 15enne, avvenuto lo scorso 8 aprile in via Margherita di Savoia a San Giorgio a Cremano. Per questo episodio sono stati indagati Amaral, l’ideatore del sequestro Renato Franco e il cugino complice Giovanni Franco.
“Tornando al sequestro, vi dico che io, nel raggiungere Villaricca dove avrei dovuto rilasciare il ragazzino, saltai l’uscita e sbagliai strada, nel senso che andai oltre e uscii a Licola. Ribadisco che ero sempre in contatto, tramite telefonino dedicato con Renato Franco, il quale mi disse di lasciare il ragazzino all’uscita di Licola, dicendomi inoltre che dopo aver lasciato il ragazzino, dovevo alzare il cofano della mia auto e partire in modo da impedire al ragazzino di vedere la targa (cosa che non feci)“, ha dichiarato Amaral.
Esaminando i vari messaggi degli indagati, gli inquirenti hanno capito che Mattia è stato lasciato allo svincolo di Licola della Tangenziale.
In quelle fasi concitate, il 24enne si è accorto di non esser stato abbastanza cauto e di non aver previsto tutti i possibili scenari: “Io lasciai il ragazzino, e ripartii riprendendo la superstrada in direzione Nord (diciamo Mondragone) per poi uscire all’uscita immediatamente successiva, invertendo il senso di marcia, nel senso che ripresi la stessa superstrada, in senso opposto verso Napoli: accortomi che ero senza benzina e non avendo contante decisi di uscire all’uscita di Agnano“.
“Ero rimasto senza benzina”
Con l’adrenalina a mille ma completamente spaesato dall’auto a secco, Amaral avrebbe deciso di rivolgersi al suo complice: “Chiamai ripetutamente Franco dicendogli che ero rimasto senza benzina. Scesi dalla mia Panda, che parcheggiai nei pressi del supermercato, e raggiunsi a piedi la pompa di benzina che si trova subito dopo l’hotel P. Fuori dalla pompa di benzina vidi Renato Franco a bordo della sua Jeep Renegade nera e, mentre mi stavo avvicinando, vidi improvvisamente partire Renato Franco a tutta velocità, e dunque lo chiamai immediatamente, prima con il telefonino dedicato e poi con videochiamata con il mio telefono personale. Alla videochiamata di Renato Franco rispose e mi disse che era scappato perché aveva visto la polizia...”.
“Vi dico tutta la verità”, parla il rapitore del 15enne a San Giorgio a Cremano

