Condannato fino al 2038 per il sequestro di Stefano Pettirosso, ma oggi è di nuovo a casa. Il Tribunale di Sorveglianza di Catania ha concesso la detenzione domiciliare a Pasquale Pandolfo, uno dei protagonisti del rapimento avvenuto il 13 febbraio 2020 a Chiaiano, nella periferia nord di Napoli.
Il processo d’appello si era chiuso con la conferma piena delle condanne per tutti gli imputati. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Pettirosso – un operaio – fu sequestrato nel pomeriggio da un gruppo di uomini che, secondo l’accusa, intendevano finanziare le attività di un clan locale.
L’operaio venne rilasciato dopo circa otto ore di prigionia, a seguito del pagamento di un riscatto di 40mila euro.
Tra i condannati figura appunto Pasquale Pandolfo, riconosciuto colpevole e condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione, con fine pena fissato al 9 gennaio 2038.
Nonostante la lunga pena e la gravità del reato, il Tribunale – accogliendo la richiesta del suo legale, avvocato Alessandro Caserta – ha stabilito che l’esecuzione della pena ai domiciliari non comporti rischi per la collettività.