Il clan Ciccarelli di Caivano, come emerge dall’ultima inchiesta che ha portato all’arresto di boss e affiliati, si era scontrato con altre cosche della zona. A testimoniarlo diverse intercettazioni ambientali, come quella tra Domenico Ciccarelli e la moglie Rita De Luca, i due raccontano di aver parlato con tale Angioletto da identificarsi in Pezzullo Angelo, alias Bardellino, soggetto pregiudicato e attualmente libero, indicato da Ciccarelli come colui che adesso gestisce gli affari illeciti nei comuni di Frattamaggiore e Frattaminore, aggiungendo di avergli detto di stare tranquillo.
Ciccarelli riferiva a Rita che l’uomo non aveva nessuno in quel momento e che la forza sua era rappresentata dalla famiglia Ciccarelli. Domenico avanzava l’ipotesi di inviare qualcuno dei suoi a parlare con quelli di Fratta per accertare se questi si dichiaravano suoi alleati o meno. Il giorno dopo presso l’abitazione del ras Caciotta Ciccarelli arrivano proprio Luigi Orefice, figlio del capo clan Orefice Michele insiemeì a D’Angelo Pietro, entrambi a bordo di una moto Transalp. La presenza dei due insospettisce la famiglia Ciccarelli, tant’è che Domenico tramite videochiamata WhatsApp contattava il nipote Ciccarelli Ciro, avvisandolo che aveva bisogno di quattro uomini, in quanto era andato il figlio di Michele nel parco Verde a bordo di una moto che lo stava cercando. Ciccarelli Domenico chiedeva al nipote di andare a bordo dei motorini ed entrare dal lato del viale dove abita il fratello Giannino, indicando che si sarebbero fermati sotto i porticati unitamente agli altri soggetti che stava contattando per farli andare e organizzare un’uscita. Per loro, dunque, la presenza di quelli di Fratta nel Parco Verde era una sorta di sfida