I carabinieri per la tutela ambientale e la sicurezza energetica di Napoli stanno eseguendo ordinanze cautelari a carico di un gruppo di imprenditori accusati di traffico illecito di rifiuti dalla Campania alla Puglia, dove i rifiuti sarebbero stati interrati nelle campagne.
Circa 6000 le tonnellate di rifiuti anche pericolosi abbandonati nelle campagne del foggiano e della Bat dall’organizzazione criminale.
Particolari sull’operazione saranno forniti nel corso della conferenza stampa, che si terrà questa mattina alle ore 10:30 presso la sala conferenze della Procura della Repubblica di Bari.
Una discarica a cielo aperto vicino la statale del Vesuvio, scoperte 500 tonnellate di rifiuti
[DAL NOSTRO ARCHIVIO] – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, nell’ambito di controlli in materia di prevenzione e contrasto degli illeciti in materia ambientale, nei giorni scorsi ha individuato a Scafati un terreno, confinante con alcuni campi agricoli, utilizzato illecitamente come discarica a cielo aperto.
L’attività, condivisa con gli organismi preposti, ed eseguita dalle Fiamme Gialle della
Compagnia di Scafati – che già agli inizi dell’anno ha sottoposto a sequestro ben due aree
adibite a discariche abusive – tramite sopralluoghi, e acquisizioni di immagini da fonti aperte, coadiuvate dal personale ARPAC e dalla locale Polizia Locale, ha consentito di sottoporre a sequestro i luoghi, nei pressi della SS268, per un totale di oltre 8mila metri quadrati.
I due soggetti responsabili individuati sono stati deferiti a questa Procura della Repubblica
per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, tenuto conto del rischio di grave
inquinamento ambientale e della quantità di rifiuti rinvenuti a contatto diretto con il terreno, per lo più materiale di risulta edile, per un totale complessivo di circa 500 tonnellate.
L’area sottoposta a vincolo cautelare è stata debitamente assicurata al fine di evitare il
prosieguo delle attività illecite, di limitare la contaminazione dei siti, di ristabilirne il decoro
e soprattutto per garantire l’incolumità della cittadinanza.
Si rappresenta che il provvedimento eseguito è una misura cautelare reale, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

