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giovedì, Marzo 28, 2024
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Bonus Spesa, mega truffa in Campania: 542 imbroglioni, 80 erano pregiudicati

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Bonus spesa, scoperti 542 furbetti: ci sono anche 80 pregiudicati. Questo l’esito del blitz eseguito dalla Guardia di Finanza di Caserta. I militari hanno ultimato i controlli sulla veridicità di migliaia di autocertificazioni presentate dai soggetti che hanno beneficiato dell’elargizione dei “bonus spesa COVID-19”. Il raffronto analitico tra i singoli dati dichiarati e quelli risultanti dalle banche dati in uso al Corpo ha permesso così di scoprire ben 542 “furbetti”. Dichiarando il falso, hanno ottenuto illegittimamente il contributo straordinario.  Il Bonus spesa era invece destinato alle sole famiglie in evidente stato di bisogno e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza sanitaria, con priorità per quei nuclei familiari che non risultassero percepire alcun altro sostegno pubblico.

La truffa sui Bonus Spesa

Passate al setaccio circa 10.000 domande relative a 20 tra i Comuni più popolosi della provincia di Caserta. In alcuni casi, poi, sono stati gli stessi enti locali a inviare alla Guardia di Finanza, per le verifiche di competenza, il bando di assegnazione e l’elenco dei beneficiari. Mentre in altri casi è stata selezionata solo una parte degli assegnatari sulla base di alcuni indici di maggior rischio di irregolarità. Ad esempio le autocertificazioni attestanti il mancato possesso di alcuna forma di sostentamento reddituale del nucleo familiare.Si è proceduto alla verifica dell’effettiva mancata percezione di altre forme di sostegno pubblico. Come ad esempio reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione, trattamenti pensionistici. O comunque del possesso di altri redditi superiori a determinate soglie di valore, più o meno scaglionate secondo la numerosità del nucleo familiare. In molti bandi costituivano condizioni ostative per l’ottenimento del buono spesa.

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L’esito dei controlli sulla truffa dei bonus spesa

All’esito di questa prima tornata di verifiche, quindi, le irregolarità accertate sono complessivamente 542. L’importo complessivo illecitamente percepito che supera i 100.000 euro. In più di 400 casi le dichiarazioni false hanno effettivamente comportato l’assegnazione di un buono spesa in realtà non dovuto. Mentre in un centinaio di casi i richiedenti hanno dichiarato il falso solo per avere titolo preferenziale nell’assegnazione. Senza poter sapere che, anche dichiarando i dati reali, avrebbero ottenuto in ogni caso il contributo. Alcuni comuni sono riusciti a soddisfare tutte le istanze ricevute o comunque hanno deciso di distribuire le risorse “a pioggia” non prevedendo requisiti reddituali particolarmente selettivi.

Il bilancio generale

Complessivamente sono 333 i soggetti verbalizzati ai sensi dell’art. 316 ter c.p. Prevista l’irrogazione di una sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822 nel limite del triplo del beneficio conseguito. Mentre altri 131 richiedenti sono stati denunciati penalmente all’Autorità Giudiziaria per falso in atto pubblico. Tra tutti i soggetti sanzionati 80 di questi sono risultati gravati da precedenti di polizia, anche per gravi reati. Ben 416 le segnalazioni inoltrate agli enti locali erogatori per la successiva revoca del beneficio.

I controlli stanno continuando tutt’ora con riguardo ad alcuni Comuni che hanno consegnato con ritardo la relativa documentazione.  In alcuni casi specifici, le verifiche delle Fiamme Gialle casertane si sono estese anche alla correttezza delle graduatorie stilate dai funzionari responsabili dei relativi procedimenti amministrativi.

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