Serve una risposta “forte e coordinata”: l’UE deve svolgere un’azione diplomatica con Washington e in sede WTO, occorrono “fondi straordinari per sostenere le piccole e medie imprese colpite”, bisogna attivare una cabina di regia nazionale “in cui Confindustria, Casartigiani e Confartigianato tutori del comparto, potranno dare il proprio contributo, è necessario prevedere sostegni specifici per la filiera campana, cuore pulsante della pasta italiana“.
Dazi sulla pasta di Gragnano, la decisione di Trump
Sono le proposte di Fabrizio Luongo, segretario Casartigiani Napoli, rispetto al “nuovo ‘super dazio’ del 107% annunciato dall’amministrazione Trump a partire dal primo gennaio 2026 sulla pasta italiana”. Secondo il dirigente sindacale si tratta “di un colpo durissimo per una delle filiere simbolo del nostro Paese; difendere la nostra pasta significa difendere il lavoro, la cultura e l’identità dell’Italia nel mondo”. E aggiunge: “Gragnano, Napoli e la Campania non si arrendono davanti ai dazi. La nostra qualità non ha confini, né barriere doganali”.
“Misura ingiustificata e protezionista”
Luongo parla di misura “ingiustificata e protezionista” che rischia di mettere in ginocchio centinaia di imprese e migliaia di lavoratori. Afferma Luongo: “Gli Stati Uniti accusano alcune aziende italiane di dumping, ovvero vendite sotto costo. Una decisione che, partita da verifiche su alcuni marchi, è stata ingiustamente estesa a tutto il comparto”.
“Un’azione che ha più il sapore della politica commerciale aggressiva che della giustizia economica. L’impatto in Italia sarà molto duro e i suoi effetti si faranno sentire molto in Campania e a Napoli” sostiene Luongo. In Italia – secondo i dati forniti da Casartigiani – il settore della pasta conta oltre 120 pastifici industriali e più di 1.200 artigianali, con circa 10.000 addetti diretti e un valore export che supera i 4 miliardi di euro. Solo il mercato USA vale oltre 670 milioni di euro”.
“Forte apprensione”
“In Campania, con Gragnano come capitale della pasta IGP, sono centinaia le imprese artigiane coinvolte, spesso piccole e familiari, “oggi in forte apprensione” evidenzia il segretario di Casartigiani Napoli. Il capoluogo campano e il suo hinterland “rappresentano un ecosistema produttivo, logistico e commerciale che rischia ricadute gravi sull’occupazione e sull’immagine del nostro territorio”. Mette in evidenzia Fabrizio Luongo:
“Negli USA la pasta italiana diventerà un bene di lusso: i ristoranti e gli hotel di fascia alta potranno forse assorbire l’aumento, ma per il consumatore medio il prezzo raddoppierà e il mercato rischia di crollare. Un’occasione d’oro per le imitazioni ‘Italian sounding’, che non hanno nulla di italiano se non il nome, che va quindi ancor più tutelato in risposta a questo attacco al prodotto alimentare simbolo italiano negli USA“.
A parere di Luongo “le nostre imprese devono reagire con intelligenza e coesione: diversificare i mercati, puntando su Asia, Canada e Medio Oriente; rafforzare i marchi premium e le certificazioni DOP/IGP; valutare alleanze e joint venture produttive in Paesi neutrali; investire nel digitale e nella vendita diretta. Regione e Camere di Commercio dovranno, insieme con il Governo, garantire misure ed azioni volte a ciò”.