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venerdì, Aprile 19, 2024
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“Ucciso in barca e gettato in mare”, tradì il clan e fu punito come Ciro Di Marzio

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La verità di un omicidio 34 anni dopo.  Luigi Giuliano, boss di Forcella, è stato accusato insieme a Luigi Vicorito da pentiti di essere responsabili dell’omicidio di Salvatore Ferraiuolo, uomo della cosca di Forcella che negli anni Ottanta stava mettendo le basi per diventare la cosca più potente della città e di tuttala Campania. A riportare la notizia è stata il Roma. I moventi sono due. Il primo è che Salvatore Ferraiuolo, che spesso era casa dei Giuliano perché considerato un uomo di fiducia della cosca, fu sorpreso a frugare nella stanza della moglie di Luigi. Alcuni collaboratori di giustizia hanno riferito di questo movente ma dietro in realtà c’era altro. Ferraiuolo era stato accusato di un reato per il quale difficilmente chi è accusato nella camorra può salvarsi: fare la spia. Ed era accusato di fare la spia proprio a Luigi Giuliano che iniziò ad indagare su quanto faceva il suo affiliato e alla fine si convinse che era arrivato il momento di ucciderlo.

Ferraiuolo venne invitato a salire sulla barca di Luigino che all’epoca era una Baia 40 di circa 15 metri. A bordo dell’imbarcazione salirono Luigino e le altre tre persone. Ferrariuolo venne ammazzato e il corpo buttato in mare. Proprio come Ciro Di Marzio in Gomorra

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