Cinque ultras del Napoli, ritenuti responsabili di avere pianificato e portato a termine, lo scorso 5 aprile, una spedizione punitiva contro alcuni tifosi della Roma atterrati a Napoli Capodichino dopo avere assistito alla partita di Champions League Barcellona-Roma, sono stati arrestati dalla Digos della Questura di Napoli con l’accusa, in concorso, di rapina, lesioni aggravate, minacce e danneggiamento.
Secondo gli inquirenti gli ultras, quattro appartenenti al gruppo “Secco Vive” e uno al gruppo “Masseria”, hanno letteralmente teso un agguato ai tifosi giallorossi che, partiti da Capodichino a bordo di un furgone noleggiato, vennero inseguiti, bloccati e aggrediti lungo corso Secondigliano. Ai supporter vennero anche rubati gli zaini. I destinatari delle misure cautelari in carcere sono Carmine Cacciapuoti, Diego Infante, Carmine Della Cerra, quest’ultimo leader del gruppo Masseria; arresti domiciliari, invece, per Michele Palladino e Antonio Rega.
Le indagini
Gli imputati, il 5 aprile 2018, dopo un periodo di studio e programmazione, pianificarono e poi realizzarono una spedizione punitiva nei confronti di tifosi romanisti che, con due voli diversi erano atterrati a Napoli provenienti da Barcellona, dove avevano assistito al match di Champions League Barcellona-Roma. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento e, in particolare, come gli ultras partenopei, appreso dei voli utilizzati dai tifosi romanisti, dopo aver atteso all’aeroporto l’arrivo degli stessi, avevano individuato le vittime studiandone i movimenti e seguendoli fino all’aerea dei parcheggi. Dopo che i tifosi romanisti, a bordo di un furgone noleggiato, erano partiti dall’aeroporto, gli ultras napoletani li avevano seguiti con propri veicoli, e in corso Secondigliano ne avevano bloccato la marcia, procedendo poi a violenta aggressione dei soggetti occupanti. Nell’occasione alle vittime venivano sottratti anche gli zaini, per appropriarsi di vessilli e sciarpe, simboli di appartenenza alla squadra romanista.