La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà ha firmato l’appello sulla giustizia minorile lanciato dall’Associazione Antigone. Secondo alcuni dati riportati, il numero di giovani detenuti negli Istituti Penali per Minorenni (Ipm) è aumentato del 55% dal 2022 a oggi, passando da 392 a 611 presenze. Un’impennata dovuta soprattutto al cosiddetto Decreto Caivano che, entrato in vigore nel settembre 2023, ha ampliato la possibilità di custodia cautelare per i minorenni e ridotto l’utilizzo delle misure alternative al carcere.
Giustizia minorile e Decreto Caivano
Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nonché portavoce della Conferenza dei Garanti Samuele Ciambriello ha dichiarato: “In Italia stiamo rinnegando esperienze, principi pedagogici che prima del Decreto Caivano erano all’avanguardia negli Istituti penali per i minorenni rispetto al resto d’Europa. Bisogna tornare alla cultura educativa e dell’accudimento. In considerazione del fatto che buona parte dei detenuti minori sono stranieri, è necessario mettere in campo programmi di mediazione culturale e di inclusione sociale che siano innovativi, inserendo nuove figure sociali, di ascolto, nuovi educatori e mediatori linguistici. Innovazioni che devono partire dalle Direzioni delle carceri e dal Dipartimento di Giustizia minorile e di comunità” ha spiegato il garante campano.
“Credo – ha aggiunto Samuele Ciambriello – che sia giunto il momento che la politica, ai vari livelli, metta in campo assunzioni di educatori e di assistenti adeguatamente formati. Anche il personale di custodia degli agenti di polizia penitenziaria e quello socio sanitario, deve ricevere una formazione professionale che abbia ad oggetto i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in considerazione della loro vulnerabilità e potenzialità, con particolare riguardo ai minori stranieri”.

