Era finito in panchina un baby calciatore della Juve Stabia e perciò si è rivoltò al papà camorrista rinchiuso al 41 bis. C’è anche questo terribile episodio tra quelli elencati nel decreto con il quale la sezione per le misure di prevenzione del tribunale di Napoli ha disposto l’amministrazione giudiziaria per la società calcistica Juve Stabia.
Il colloquio a cui si fa riferimento risale allo scorso agosto: il ras del clan Cesarano dice al giovane figlio di fare riferimento a un manager della società a cui si sarebbe dovuto presentare specificandogli a chi fosse figlio. Dunque dall’indagine emergerebbe anche il condizionamento delle scelte operate dalla società calcistica in ordine ai responsabili del settore tecnico giovanile, uno dei quali già destinatario di provvedimenti ad opera della giustizia sportiva, attestanti radicate e consolidate relazioni con il clan.
“La camorra è arrivata in Serie B”, Gratteri parla dell’indagine sulla Juve Stabia
La Juve Stabia finisce in amministrazione giudiziaria
Stamattina il personale della Polizia di Stato della Questura di Napoli e del Servizio
Centrale Anticrimine ha dato esecuzione al decreto applicativo della misura di prevenzione
dell’amministrazione giudiziaria, emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione il 13 ottobre 2025 nei confronti della Juve Stabia, con sede legale in Castellammare di Stabia.
Il provvedimento è stato adottato su proposta congiunta del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Mellillo, del Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e del Questore di Napoli Maurizio Agricola, a seguito di un’articolata attività investigativa e di analisi patrimoniale che ha consentito di accertare un sistema di condizionamento mafioso dell’attività economica della società calcistica da parte del clan D’Alessandro.
Il video del blitz
La misura dell’amministrazione giudiziaria, di natura non ablativa, è finalizzata, al ripristino della legalità e della trasparenza gestionale, interrompendo il circuito di agevolazione mafiosa, di fatto instauratosi e restituendo alla società condizioni di autonomia, correttezza e regolarità operativa.

