Ultima messa di Natale in Garage

Un altro Natale nei garage prima di traslocare nella nuova Chiesa che sarà costruita al Corso Mediterraneo. I fedeli della parrocchia di Qualiano dedicata a «Sant’Antonio da Padova» si augurano che questo sia davvero l’ultimo natale che celebrano al piano terra di un condominio di via Di Vittorio. Novanta metri quadrati, alla fine di un vicolo cieco, sono davvero pochi per la pratica del culto di uno dei rioni più popolosi della cittadina.
In passato gli abitanti della zona «Scalzapecora» si sono spostati nella chiesa madre «Santo Stefano» di piazza D’Annunzio. Almeno fino a quando anche quest’ultima non è diventata, a sua volta, super-affollata. Finora preghiere, appelli e petizioni popolari non avevano prodotto grandi risultati e, così l’ambizioso progetto di realizzare una mega struttura nuova di zecca, sembrava destinato a rimanere sulla carta per altri dieci anni. Ma ecco che la ricorrenza del Giubileo compie il «miracolo», a pochi giorni dall’appuntamento con le feste di Natale. «L’amministrazione comunale ha firmato un accordo con la Curia – spiega il sindaco Michele Schiano di Visconti – e messo a disposizione un terreno di 6mila metri quadrati al Corso Mediterraneo per ospitare la nuova Chiesa. Ci hanno assicurato che i lavori cominceranno entro febbraio 2001».
La pratica di esproprio dell’area è già stata completata e così il traguardo della posa della prima pietra non è più lontano. Intanto da dieci anni le messe vengono celebrate negli angusti locali che in origine avrebbero dovuto ospitare i garage di un condominio. Si trattava di una sistemazione tampone, così come era provvisorio era anche il nome della parrocchia che, a quanto pare, con l’inaugurazione della nuova sede diventerà «Maria Santissima Immacolata».
Nel frattempo sono passati dieci anni e i residenti continuano a stiparsi nei 90 metri quadrati a disposizione di padre Stefano Savarese. L’inadeguatezza dello spazio si avverte soprattutto di domenica mattina, oppure in occasione di matrimoni e funerali. La chiesetta, poi, scoppia nelle feste di Pasqua e Natale, rimanendo «off limits» per i ritardatari.