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venerdì, Aprile 19, 2024
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MANIFESTI SUI CASSONETTI. LEGAMBIENTE CONTRO IL COMUNE

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“ EducateVi all’ambiente e… tutto il paese ‘poteva’ essere più bello”. Gli ecologisti di Qualiano non ci stanno. Legambiente replica all’ultima campagna di sensibilizzazione ambientale promossa dal sindaco Schiano e dall’assessore all’ecologia Franzese. “E’ paradossale che un comune lanci una campagna di educazione ambientale e poi appenda i manifesti sui divieti di affissione, sui monumenti, sui cassonetti dell’immondizia” attacca Raffaele Del Giudice, presidente territoriale di Legambiente. Parecchie locandine dell’iniziativa patrocinata dal Comune sono state affisse, infatti, proprio sotto i divieti di affissione. Sfacciatamente. Le mura imbrattate e non ne sono esenti neanche le statue in piazza Rosselli. Tutto documentato e fotografato. “Non vedo come ci si possa educare all’ambiente se non vengono risanati i siti inquinati, se non viene avviata una seria raccolta differenziata, se non vengono rispettati i monumenti, se non si avvia una politica di controllo del territorio,se non vengono ripiantati i nostri amici alberi, se il Comune stesso non rispetta i divieti prefissi” prosegue Del Giudice.
Al centro della locandina propagandata dall’ assessorato all’ecologia c’è una foto di un parco, bellissimo, che a Qualiano non esiste. Un’immensa riserva di verde che ricorda più Central Park che non la villa comunale. Il perché è ancora un mistero. “Anche noi avremmo voluto fotografare un bel parco, ma a Qualiano abbiamo trovato questo” replica il manifesto di Legambiente.
“Quello che più ci sconvolge ad essere sinceri è il simbolo adottato dall’assessorato all’ecologia: una albero –continua Del Giudice- voglio ricordare che negli anni addietro ho dovuto lottare affinché il rifacimento dei marciapiedi non distruggesse gli alberi. Ho lottato vanamente contro i grossi casermoni (i parchi urbani, nrd) che hanno costruito e hanno tolto a Qualiano una vera villa comunale e ci hanno dato quella specie di solarium senza alberi e senza strutture degne di questo nome”.
Il grado di civiltà di un paese viene giudicato anche dall’ordine, dalla pulizia e dalla cura dell’ambiente circostante. “E una grossa parte delle responsabilità, questo va detto, è anche dei cittadini maleducati ”- accusa il presidente territoriale di Legambiente – “piccoli ma consapevoli comportamenti quotidiani rispettosi del decoro e dell’ambiente urbano possono produrre notevoli risultati”.

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