II maxiblitz che ha portato all’arresto di Rosaria Pagano e di altre sedici persone (Avolio Mario detto “Marittiello ‘o Ciuraro”,
Barbella Vincenzo detto “Il Vecchio e/o Lo zio”,
Bolognini Daniele,
Bolognini Vincenzo,
Cesarini Massimo,
Corvietto Patrizio detto “O’ Gemello”,
Cristiano Claudio detto “Bisio”,
D’Angelo Gennaro,
Iavarone Giuseppe,
Leonardi Giuseppe,
Leonardi Leonardo,
Leonardi Luigi,
Lizza Ferdinando detto “Nanduccio ‘o Ragiunier”,
Manzo Salvatore,
Onorato Giovanni,
Tufo Salvatore) ha evidenziato gli interessi degli Amato-Pagano nella ‘compravendita’ di sostanze stupefacenti. Oltre alla sorella di Cesare Pagano, che aveva preso il comando dell’organizzazione dopo l’arresto di Carmine Amato, tra gli arrestati figura anche il 50enne Ferdinando Lizza, soprannominato O ragiuniere in quanto ricopriva il ruolo di ‘contabile-ragioniere’ di Cesare Pagano.
Per conto del boss si occupava di tenere sempre aggiornata la contabilità delle entrate ed uscite di denaro inerenti il traffico internazionale di cocaina. Secondo gli inquirenti è accusato del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in quanto, secondo la Procura, avrebbe fatto parte degli Scissionisti fino all’arresto di Cesare Pagano, avvenuto nel luglio del 2010.
Una persona legata a doppio filo a ‘Cesarino’, che successivamente, nel 2015, avrebbe fatto parte di un’associazione dedita all’importazione in Italia di ingenti quantitativi di hashish dalla Spagna, parte dei quali sequestrati dalle forze dell’ordine italiane – scrive Cronache di Napoli – E” infatti accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’importazione avveniva dalla penisola iberica attraverso la Francia e poi arrivava in Italia.
Un’importazione, ovviamente, finalizzata alla vendita dei narcotici, m cui Lizza, insieme ad altri, rivestiva, secondo l’accusa, il ruolo di capo, promotore e finanziatore, con l’aggravante della transnazionalità, in quanto le sostanze stupefacenti venivano acquistate all’estero ed importate in Italia.
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