Nel 2017 Gianni Minà fu ospite allo Scugnizzo Liberato, lo spazio pubblico di Salita Pontecorvo. Lo storico giornalista presentò in città per presentare ”Così va Il Mondo” (edito dal Gruppo Abele) dove Minà ha ripercorso le tappe più significative della sua lunga carriera, dal rapporto con Mohammed Ali, all’amicizia con Diego Armando Maradona e Fidel Castro. Spazio anche per un contesto che il documentarista conosce bene: l’America Latina e i Sud del Mondo. Non manca una riflessione sulle trasformazioni del giornalismo, professione profondamente cambiata in questi anni.
LA MORTE DI GIANNI MINA’
È morto il giornalista Gianni Minà. A darne notizia i familiari sulla sua pagina Facebook. “Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità“.
Storica la sua amicizia con Maradona che ha intervistato più volte. E anche con la città di Napoli ha avuto un rapporto speciale, come per esempio Massimo Troisi.
INTERVISTA A MARADONA
Nel 2001 Minà ha realizzato Maradona: non sarò mai un uomo comune un reportage-confessione di 70 minuti con Diego Maradona alla fine dell’anno più sofferto per la vita dell’ex calciatore. Nel 2004 ha realizzato un progetto inseguito per undici anni e basato sui diari giovanili di Ernesto Guevara e del suo amico Alberto Granado quando, nel 1952, attraversarono in motocicletta l’America Latina, partendo dall’Argentina e proseguendo per il sud del Cile, il deserto di Atacama, le miniere di Chuquicamata, l’Amazzonia peruviana, la Colombia e il Venezuela.
Dopo aver collaborato alla costruzione del film tratto da questa avventura e intitolato I diari della motocicletta diretto da Walter Salles e prodotto da Robert Redford e Michael Nozik, Minà ha realizzato il lungometraggio In viaggio con Che Guevara, ripercorrendo con l’ottantenne Alberto Granado quell’avventura mitica. L’opera invitata al Sundance Festival, alla Berlinale e ai Festival di Annecy, di Morelia (Messico), di Valladolid e di Belgrado, ha vinto il Festival di Montréal e in Italia il Nastro d’Argento, il premio della critica.