Con il suo singolare gesto di tappezzare la città di manifesti funebri contro Riina ha raggiunto, a sorpresa, la ribalta nazionale. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’autore del gesto, Gianluigi Ciotola, 24enne ercolanese operatore di pompe funebri e cantautore per passione, che ci ha chiarito come e perché è nata l’idea che è stata ripresa da tutti i giornali locali e nazionali.
Quando è nata l’idea del manifesto?
È stata pensata al momento, mi è passata davanti agli occhi l’immagine di Borsellino e Falcone che sorridevano ed è scattata l’idea nella mia testa. Essendo innamorato di Palermo e tifosissimo della squadra rosanero mi sembrava doveroso omaggiare la bellissima città siciliana in questa occasione.
La tua iniziativa ha avuto risalto anche a livello nazionale, che effetto ti fa?
Nessun effetto, anzi in tanti mi hanno chiesto se avessi paura delle conseguenze ma io ho risposto di non averne, per citare una celebre frase del giudice Borsellino chi non ha paura muore una volta sola chi ha paura muore ogni giorno…
Immaginavi di fare così tanto “rumore”?
Assolutamente No! Non immaginavo tutto ciò ma il mio obiettivo non era quello di fare rumore bensì di dare un segnale forte contro le mafie visto che in passato, purtroppo, anche Ercolano è stata resa famosa da una triste faida di camorra.