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domenica, Aprile 28, 2024
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Perquisizioni nel carcere minorile di Nisida, gli agenti trovano droga nelle celle

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Perquisizione in carcere, negli ultimi giorni dell’anno, a Nisida. Gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno esaminato e perquisito ogni anfratto dell’Istituto Penale per Minorenni. A darne notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. «Lo scorso 30 dicembre è stata disposta una perquisizione straordinaria», spiega il Segretario Generale SAPPE Donato Capece. «I sospetti dei poliziotti si sono confermati fondati: è stato infatti trovato un congruo quantitativo di sostanza stupefacente. Da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universitario penitenziario minorile. Abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minorenni d’Italia. Rinnoviamo, alla luce del grave fatto accaduto a Nisida, la richiesta di un incontro con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando per affrontare eventuali interventi che possano essere messi in campo dalla politica. Per altro, sarà anche l’occasione per evidenziare al Guardasigilli che la realtà detentiva minorile italiana è più complessa e problematica di quello che lui immagina e che il SAPPE denuncia sistematicamente».

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, aggiunge: «E’ vero quel che ha detto durante la consueta conferenza stampa di fine anno il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ossia che avere un sistema carcerario più moderno e più umano aiuta la sicurezza. Ma oggi la realtà in Italia non è affatto così. Oggi, nelle 190 prigioni del Paese, sono presenti 58.115 detenuti, quasi 20mila dei quali sono gli stranieri, ossia ben oltre la capienza regolamentare, e gli eventi critici tra le sbarre (atti di autolesionismo, risse, colluttazioni, ferimenti, tentati suicidi, aggressioni ai poliziotti penitenziari) si verificano quotidianamente con una spaventosa ciclicità. I suicidi di detenuti in cella, poi, sono stati oltre 50 dall’inizio dell’anno, cifra mai raggiunta prima dalla nascita della Repubblica a testimoniare che il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più, con gravi ripercussioni sull’operatività delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, umiliati dalle continue offese di una parte di ristretti intolleranti alle regole, all’ordine e alla sicurezza delle carceri».

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