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domenica, Giugno 16, 2024
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LA DROGA DEI NIGERIANI: 14 CONDANNE

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GIUGLIANO – Quarantotto anni complessivi di reclusione. E’ la condanna inflitta dal giudice Eva Celotti al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, nei confronti di un gruppo di nigeriani e italiani accusati di traffico di sostanze stupefacenti. Dalla Turchia e dal Sudamerica trasportavano la droga a Giugliano. Da qui partivano le consegne per diverse regioni d’Italia: Veneto, Umbria, Lombardia, Toscana. L’ “Operazione Joe 2001” – così fu battezzata dalla polizia di Prato nell’ottobre dello scorso anno– portò al sequestro di 32 chili di droga (21 di cocaina e 11 di eroina). Quarantotto furono gli ordini di custodia cautelare destinati in gran parte a cittadini nigeriani residenti a Prato ma anche a Venezia, Mestre, Padova, Modena, Firenze, Montecatini, Perugina, Caserta, Castelvolturno, Pozzuoli. Nel mirino degli investigatori anche due giuglianesi. Il filone pratese dell’inchiesta nacque nel dicembre del 2000 dall’arresto per spaccio del nigeriano Christian Amanfo, conosciuto anche come Banana Joe, che ha dato il nome all’operazione della polizia e ora condannato a cinque anni. Gli altri condannati sono Stanley Uche (sette anni), Peter Ikechukwu Owulu (sette anni), Victor Amanfo (un anno e sei mesi), Emanuele Banelli (un anno e otto mesi), Michele Cannavò (due anni e dieci mesi), Johno Paul Chukwuka (sei anni), Linus Enwerem (cinque mesi e dieci giorni), Fred Erhimu (quattro anni), Vincenzo Gravina (quattro anni e otto mesi), Simeon Amaechi Nwaowu (quattro anni e otto mesi), Donatus Nwobodo (un anno e dieci mesi), Lohengrin Papini (un anno e quattro mesi) e Amadou Sylla (quattro anni e otto mesi). Per tutti è stata esclusa l’aggravante dell’ingente quantità di sostanza smerciata e Victor Amanfo, Banelli, Enwerem e Papini hanno ottenuto la sospensione della pena. Più che una vera e propria banda, quella dei nigeriani viene descritta dagli agenti come una specie di “cooperativa” con filiali in diverse province italiane.

IL PRECEDENTE – Giugliano nuovo crocevia della droga. E’ lo scenario che emerge dalle ultime indagini di polizia e carabinieri di diverse regioni italiane. Appena due mesi fa undici marsicani finirono in manette con l’accusa di spaccio. Da Giugliano si procuravano la droga, specie eroina e cocaina, da trasportare verso il locale mercato. Come operai diligenti compivano “viaggi di lavoro” quasi quotidiani. Ma quello strano movimento verso la Campania finì per insospettire la polizia, che fece scattare l’indagine. L’operazione Palme, così ribattezzata perché l’indagine iniziò durante le festività pasquali, coinvolse le Procure di Avezzano, Napoli e Frosinone. La nostra Procura, in particolare, svolse indagini in segreto specie a Giugliano, battezzata a nuovo crocevia di stupefacenti. A capo dell’organizzazione criminale figurava il nigeriano Diabuah, conosciuto come Jimmy, residente a Giugliano, elemento di spicco del narcotrafraffico campano: era in grado di smerciare un chilo e mezzo di droga alla settimana. Durante l’operazione furono sequestrati oggetti in oro per 9.500 euro, 820 sterline inglesi e 4.600 dollari americani.

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