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venerdì, Marzo 29, 2024
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“Basta violenze sui bimbi”, il grido di dolore del vescovo ai funerali di Elena

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Oggi pomeriggio una folla di persone ha dato l’ultimo saluto ad Elena Del Pozzo, la bimba uccisa brutalmente dalla mamma Martina Patti. Le esequie alla cattedrale a Catania sono celebrate dal vescovo Luigi Renna.  Palloncini bianchi e un lungo applauso hanno accolto l’arrivo del feretro della bimba.

“La morte di Elena è frutto di una violenza che oscura il cuore umano, perfino quello delle persone più care. Ci sono bambini che soffrono e che sono resi ostaggi: basta con queste violenze. Elena era una bambina sveglia e generosa. Ferire un bambino è la cosa più terribile che può accadere ad una mamma o ad un papà. Tenete fuori i bambini dai vostri conflitti. Voi genitori imparate dai bambini, non insegnate la violenza delle parole sui social o sui muri delle nostre città. Basta vendette o patiboli mediatici. “, queste le parole del vescovo.

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I FUNERALI DI ELENA IN DIRETTA

LUTTO CITTADINO

Il sindaco di Mascalucia, Vincenzo Magra ha dichiarato: “E’ doveroso rappresentare alla famiglia di Elena, la vicinanza e la solidarietà da parte dell’intera cittadinanza, anche in forma pubblica e istituzionale, in segno di rispetto e di profonda partecipazione al profondo dolore dei parenti della piccola e di tutta la comunità“.

Sul territorio di Mascalucia, verranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche e le bandiere verranno esposte a mezz’asta in tutte le sedi comunali. L’amministrazione comunale invita, i titolari di attività commerciali, le organizzazioni politiche, sociali e produttive e le associazioni sportive ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino con la sospensione delle attività, in segno di cordoglio, a partire dalle 17.

Omicidio della piccola Elena, la madre rivela: “L’ho colpita alle spalle perché non volevo guardare”

La mamma l’ha colpita senza guardarla. L’omicidio di Elena Del Pozzo, per i magistrati, è premeditato. “L’unica spiegazione logica e plausibile della dinamica degli eventi è quella che Elena sia stata vittima di un preordinato gesto criminoso, meditato e studiato dalla madre”. Lo scrive il Gip Daniela Monaco Crea nell’ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti di Martina Patti per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della figlia.

Per il giudice la 23enne è «lucida e calcolatrice», ha ucciso la bambina, «vittima di una morte violenta e anche lenta». Con tecniche che fanno ritenere debba «essere stata necessariamente nel pieno delle sue facoltà», trovandosi «in condizioni fisiche e psichiche idonee all’agire». E con freddezza. La donna, ricostruisce il giudice nel provvedimento, si era «procurata gli attrezzi per scavare la buca. Poi aveva individuato un luogo impervio e isolato dove seppellire il cadavere». Inoltre, «uscendo da casa in compagnia della figlia ancora viva, aveva portato con sé un coltello e ben cinque sacchi della spazzatura necessari per la completa esecuzione del delitto». Ha poi «occultato l’arma e posto in essere la condotta di lucido depistaggio».

Poi «dopo essersi ricomposta» ha messo in scena «un lucido depistaggio» simulando un inesistente sequestro di persona da parte di commando armato.

Secondo un’ipotesi investigativa, che ha trovato maggiore consistenza dopo accertamenti medico legali, Elena sarebbe stata colpita dopo che la donna, forse perché le è mancato il coraggio, le ha coperto la testa con una busta. Infierendo su di lei con quasi una ventina di coltellate. Ma al Gip, durante l’interrogatorio, dice «non ricordo bene» il momento del delitto, perché, sostiene, «ero girata e non volevo guardare».

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