“L’atteggiamento di Putin sta valicando la soglia della tolleranza. Un numero sempre più cospicuo di persone rischia la vita a causa delle incessanti minacce di bombardamento. Non si può accettare il suo comportamento d’indifferenza che incombe gravoso sulle città ucraine. Oggi la Russia marchia ulteriormente il suo isolamento. Noi, invece, interverremo in favore di tutti che sono coloro succubi di queste circostanze e porteremo avanti il valore della libertà“. Queste le parole della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Bombardamento critico, colpite Kiev e altre città ucraina
Stamattina alle ore 7.30, secondo il fuso orario italiano, Kiev e altre città dell’Ucraina sono state bombardate dal lancio di una serie di missili che oltre a danneggiare numerose zone centrali hanno visto come obiettivi un numero ingente di civili. L’approvazione di quest’operazione è provenuta dal presidente russo, Vladimir Putin, che ha riportato come giustificazione dell’accaduto un episodio di esplosione risalente all’8 ottobre. L’esplosione ha riportato gravi danni al ponte che collegava la Russia con la Crimea, impossibilitando ai russi di poter godere di un punto strategico fino ad allora sfruttato. La sua funzionalità, infatti, era quella di garantire rifornimenti bellici all’esercito, determinato a conquistare la zona del sud dell’Ucraina.
Le considerazioni del generale più importante dell’esercito ucraino: Valeriy Zaluzhny
Una presupposizione alquanto credibile rispetto l’attacco della Russia e la difesa dell’Ucraina proviene da Valeriy Zaluzhny, il più importante capo della milizia ucraina, secondo il quale i missili ad essere lanciati contro kiev, Dnipro, Kharkiv e Zaporizhzhia si aggirerebbero intorno ai 75, di questi 75 missili 41 sono stati contrastati con successo grazie all’intervento della difesa aerea che è riuscita a limitare il numero di vittime. Per il momento individuati secondo il servizio di emergenza ucraino 11 morti e 64 feriti, intanto le ricerche finalizzate al soccorso della Croce Rossa continuano.
