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giovedì, Aprile 25, 2024
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Camorra a Napoli, i Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano ‘padroni’ della città

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I due principali attori criminali del panorama camorristico napoletano risultano l’Alleanza di Secondigliano ed il Clan Mazzarella. La prima ‘famiglia’ è composta dai Mallardo, Contini-Bosti e Licciardi.
Il clan MAZZARELLA è composto da numerosissimi gruppi criminali minori, stanziali sia
nei quartieri del centro partenopeo, sia al di fuori del capoluogo, estendendo così la propria
egemonia anche su quelli attivi nella provincia di Napoli.
Per meglio rappresentare gli assetti criminali delle organizzazioni camorristiche operanti nella città di Napoli l’area metropolitana è stata suddivisa in Area Centro, Area Nord, Area Orientale e Area Occidentale come di seguito descritte.

Con riferimento all’area Napoli-Area Centro (Avvocata, San Lorenzo-Vicaria, Vasto Arenaccia, San Carlo all’Arena-Stella, Mercato-Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia-San Ferdinando-Posillipo) è stato preso in considerazione un ambito territoriale omogeneo sul piano geo-criminale corrispondente ai quartieri del centro storico10 nel capoluogo. Tale ambito è caratterizzato dalla compresenza nei medesimi quartieri di clan affiliati alla cd. ALLEANZA DI SECONDIGLIANO e altri riconducibili al clan MAZZARELLA. I confini territoriali delle due formazioni criminali in questi quartieri risultano molto fluidi, frutto dei riassetti conseguenti alle rivalità intraclaniche e alle numerose e continue azioni di contrasto. I conseguenti vuoti di potere, qualora non tempestivamente colmati, hanno indotto sistematicamente le fazioni avverse ad approfittare di tali svantaggi al fine di espandere l’area d’influenza o di riappropriarsi di vecchi territori perduti.

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È da segnalare, in particolare, che in seno al clan MAZZARELLA non risultano sopite le
rivendicazioni di territori cittadini transitati sotto il controllo del contrapposto clan CONTINI
(ALLEANZA DI SECONDIGLIANO), proprio nell’area centrale della città partenopea in cui i
confini tra le due contrapposte formazioni criminali sono ancor più fluidi. Il recente ritorno
in libertà di esponenti di spicco di una famiglia affiliata al clan MAZZARELLA, nel quartiere
San Lorenzo nella zona Forcella di Napoli, potrebbe essere foriera di nuovi attriti tra le due
compagini rivali.
Il clan MAZZARELLA, per il tramite di esponenti della famiglia medesima o di fedelissimi
sodali, manterrebbe la propria egemonia su altri gruppi rivali nella gestione delle attività illecite nella zona dei “Decumani”, nei quartieri Mercato, nel rione Stella e nelle aree comprese tra Porta Capuana e Porta Nolana, nonché nella zona cd. Case Nuove. Presenza di gruppi riconducibili al clan MAZZARELLA si rilevano altresì nella zona dell’Università, di Santa Chiara e di Piazza Bovio oltre che nell’area del Pallonetto di Santa Lucia.

Anche nel rione Sanità, dove i sodalizi influenti11 riconducibili all’ALLENZA DI
SECONDIGLIANO sono stati sensibilmente indeboliti dalle recenti operazioni di polizia,
risulta verosimile il tentativo di espansione da parte del clan MAZZARELLA per il tramite
della famiglia BARILE che occupa una posizione apicale nell’ambito delle citate compagini
mafiose.
I principali interessi criminali del clan MAZZARELLA afferiscono alla contraffazione, agli
stupefacenti e alle attività estorsive commesse in danno di commercianti e ambulanti dei
diversi mercati cittadini

Il clan CONTINI, confederato alla cd. ALLEANZA DI SECONDIGLIANO, eserciterebbe
una funzione di direzione e controllo sui gruppi che operano nei quartieri Vasto, Arenaccia,
Ferrovia, Rione Amicizia, Borgo Sant’Antonio Abate12 e zone limitrofe.
Le acquisizioni informative del periodo in esame sembrerebbero non evidenziare modifiche
degli assetti interni dell’organizzazione sebbene due misure personali abbiano colpito i vertici della famiglia nel gennaio e nel giugno 2022. Nel primo caso si sarebbe scongiurato il tentativo del genero e della figlia del capo clan di recarsi negli Emirati Arabi ove avrebbero da tempo intessuto una fitta rete di relazioni per gestire gli affari economici dell’organizzazione e in particolare il riciclaggio, il reimpiego e l’autoriciclaggio dei proventi di attività illecite del clan BOSTI-CONTINI. Nel secondo caso, sono stati tratti in arresto 3 giovani, tra cui il nipote del citato capo clan, in quanto ritenuti autori di un episodio di grave violenza commesso nei pressi di un ristorante del centro storico ai danni di una cameriera e di un cliente straniero.

La medesima conflittualità tra clan di cartelli criminali contrapposti si registrerebbe nel
quartiere di Poggioreale, ove il clan CONTINI risulterebbe egemone sul controllo delle attività illecite in quei rioni già considerati feudo del clan MAZZARELLA.
Anche nei Quartieri Spagnoli lo scenario criminale sembrerebbe caratterizzato da una elevata conflittualità tra gruppi neo costituiti in cerca di nuovi spazi per gestire i propri interessi illeciti e talune vecchie formazioni che cercherebbero di colmare i vuoti di potere.
In quest’ottica, allo stato delle acquisizioni info-investigative, sembrerebbero doversi leggere gli episodi di violenza armata del semestre commessi in danno di soggetti dediti alla gestione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti ma la contesa di vicoli e zone creerebbe tensioni anche con riferimento alla gestione delle estorsioni in danno di attività commerciali.

Napoli-Area Nord (Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella).

Nel quadrante Nord della città di Napoli, si registra in ciascun quartiere una folta presenza
di gruppi omogenei tutti aderenti o gravitanti intorno alla cd. Alleanza di Secondigliano.
Nell’omonimo quartiere, gli esiti giudiziari riportano la presenza processualmente accertata
del clan LICCIARDI che, nonostante la detenzione del proprio leader indiscusso, risulterebbe tuttora articolato in quattro sottogruppi con riconosciuta autonomia operativa ma subordinati al citato clan:
-gruppo della Masseria Cardone, emanazione diretta della famiglia LICCIARDI, con a capo il
familiare più stretto non detenuto;
-gruppo del rione Don Guanella il cui presunto capo risulta in stretti rapporti di parentela con
la famiglia LICCIARDI;
-gruppo del Rione Berlingieri;
-gruppo del Rione Kennedy il quale, in ragione delle operazioni di polizia susseguitesi negli
ultimi anni, verserebbe in una situazione di crisi sul piano della leadership criminale e sarebbe oggetto di mire espansionistiche di taluni gruppi contermini.

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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