Erano accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di sostanza stupefacente, commessi per agevolare il clan Lo Russo e con l’aggravante del metodo mafioso. Quest’oggi per gli ‘eredi’ dei ‘capitoni’ di Miano è arrivata una severa stangata con poche eccezioni. Il processo è quello nei confronti degli Scognamiglio e dei Catone-Pecorelli, in stato di tensione negli ultimi anni. Non sono mancate le sorprese come la condanna decisamente al ribasso per il ras Bernardo Torino ‘o limone che, a fronte di una iniziale richiesta di 17 anni ha incassato 9 anni e otto mesi: tutto merito della strategia difensiva dei suoi legali, gli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono. E’ andata bene anche a Giovanni Scognamiglio che a fronte di una richiesta di 18 anni ne ha rimediati 12: il ras era difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono. Penalista che incassa anche un buon risultato per Antonio Scognamiglio che rischiava 19 anni e ne ha incassati 12. Riguardo le altre condanne 10 anni per Antonio Castelluccio, 13 anni e otto mesi per Gennaro Catone, 3 anni e due mesi per Ousmane Celentano, 13 anni e otto mesi per Cesare Duro in continuazione con altra sentenza, 14 anni Luca Isaia, 16 anni per Rosario Morisco e Giovanni Mascioli, 10 anni Mariano Natale, 17 anni per Fabio Pecoraro, 15 anni e otto mesi per Oscar Pecorelli ‘o pastor, 3 anni e due mesi per Rosario Pecorelli, 12 anni Pasquale Romano, 16 anni Salvatore Ronga, 19 anni per Pasquale Scognamiglio, 14 anni e quattro mesi per Gennaro Sepe.
Il blitz
Il blitz scattò nel giugno dello scorso anno quando i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli Vomero diedero esecuzione al medesimo provvedimento cautelare nei confronti di 3 soggetti ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio aggravato dal metodo e dall’agevolazione mafiosa: le indagini partite nel 2020 consentirono di accertare il legame tra gli elementi di spicco del gruppo Cifrone già sgominato e le nuove leve dei gruppi emergenti e contrapposti Scognamiglio e Catone-Pecorelli, quest’ultimo ritenuto erede diretto dei Cifrone.

