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giovedì, Aprile 25, 2024
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Camorra, Genidoni e l’aiuto da Staterini:«Nascondete Ultimo a Giugliano»

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La vicinanza di Antonio Genidoni, boss dei ‘Barbudos’, con Emanuele Staterini detto ‘o piccoletto, genero di Patrizio Vastarella e ucciso insieme al figlio in un agguato di camorra a Giugliano, emerge in toto nelle motivazioni della sentenza di primo grado che, il giugno scorso, ha di fatto decapitato gli Esposito-Genidoni con la condanna all’ergastolo per la strage delle Fontanelle. Il duplice omicidio di Giuseppe Vastarello e Salvatore Vigna che riaccese la guerra alla Sanità. Nelle carte viene raccontato ciò che avvenne nei giorni successivi al duplice omicidio quando i ‘Barbudos’ temevano ritorsioni armate. In una delle tante intercettazioni le forze dell’ordine ascoltano Genidoni che chiede di trovare una sistemazione in tempi rapidi per Raffaele Cepparulo ‘Ultimo’:«Quello è il primo che vanno a colpire perchè quelli solo lui sanno dove abita, il resto non sanno nessuno dove abita». Gli inquirenti sono riusciti a risalire ad una serie di messaggi con gli Staterini in cui Genidoni confermava che i Vastarella si stavano filanco Ultimo:«amò subit perchè so fan». Genidoni dunque faceva spostare subito Cepparulo a Giugliano dagli Staterini. Otteneva poi la conferma dello spostamento a Giugliano e gli raccomandava di non muoversi per nessuna ragione al mondo. Genidoni dunque chiedeva a Emanuele Staterini di riferire a suo padre Vincenzo di «fare un cazziatone» a Cepparulo perchè non doveva muoversi da casa.

L’aiuto offerto da Staterini ai nemici del cognato

Confermata dunque la ‘comunione d’intenti’ tra gli Staterini (cognato di Vastarella ma in rotta con Patrizio Vastarella) e Genidoni. Un accordo emerso del resto anche nelle pagine dell’ordinanza che ha inchiodato mandanti ed esecutori del duplice omicidio dello stesso Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna. Una vicinanza già ribadita dalla Dia nella sua relazione semestrale. In una di quest’ultime emerge la volontà di Ultimo di nascondersi e quella di Genidoni di garantire sicurezza al suo ras: «Facimm pur chell ca s adda fa …». La cosa trovava d’accordo Genidoni che però, si raccomandava con Cepparulo, di non uscire da casa per nessun motivo al mondo. «Tu risolv questo dei sold pero mandatelo a chiamare sopra non muoverti per nesun motivo al mondo». In un passaggio Genidoni parlava proprio con Emanuele Staterini circa l’alloggio da cercare. «Amo devi sistemarmi Raf qualche giorno poi appena prendi casa mia li metto appoggiati li finchè non scendo io» con Staterini che avrebbe risposto:«Me la vedo io».

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