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sabato, Aprile 20, 2024
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I 21 parametri per cui la Campania è zona gialla, tutte le regole in vigore da stanotte fino al 3 dicembre

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Ha sorpreso tutti la decisione del Governo Conte di inserire la Campania dell’area gialla. Da ieri mattino tutti i media davano la regione guidata da Vincenzo De Luca in bilico tra l’area rossa (quella di massima criticità) e l’arancione. Invece, nonostante i 4mila contagi di ieri, la Campania è a rischio moderato. I motivi di questa scelta, contestata fortemente dal sindaco di Napoli De Magistris e da Vincenzo De Luca, vanno trovati nei parametri utilizzati dal Governo per definire le zone a rischio.

Il ministero della Sanità, infatti, ha cristallizzato i dati delle ultime due settimane che ha visto la Campania crescere con i dati, ma con un andamento minore rispetto ad altre regioni. Questo perchè in Campania siamo partiti già da un contagio alto mentre altre regioni avevano pochi contagiati e nelle ultime due settimane sono cresciuti notevolmente (come ad esempio Lombardia e Piemonte).

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A pesare sulla decisione del Governo potrebbe esserci anche la rivolta sociale partita proprio da Napoli sui mancati ristori. Insere la Campania nella zona rossa avrebbe potuto scatenare polemiche e altre proteste dure.

Ecco i 21 parametri utilizzati dal governo nazionale per individuare le tre aree:

1)  Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la  data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

2)  Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale  (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di  ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti  diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso  periodo.

3)  Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero  in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di  trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di  trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

4)  Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di  domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

5) Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).

6)  Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla  checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata  (opzionale).

7)  Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte  le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti,  complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro)  per mese.

8) Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.

9) Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).

10) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.

11)  Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in  ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai  laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi  posti rispettivamente in quarantena e isolamento.

12)  Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata  effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti  stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

13) Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.

14)  Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si  utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di  ospedalizzazione).

15) Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).

16) Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.

17)  Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi  epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero  di casi in un tempo e luogo definito).

18) Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.

19) Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).

20) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.

21) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19

De Magistris, area gialla? Siamo sconcertati

“Gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni”.
Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Siccome la situazione è drammatica presso le strutture sanitarie, delle due l’una: o la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia. Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo il diritto di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise”.

LE PAROLE DI CONTE

“La situazione è critica. Il virus sta circolando forte e violento. Nell’ultima settimana il numero dei nuovi di ottobre è raddoppiato, Rt è aumentato 1,7. Ci sono regioni che lo hanno superiore. Sale il numero degli asintomatici, diminuiscono le terapie intensive: ma i numeri sono in aumento. Alcuni regioni superino le terapie intensive e mediche nelle prossime settimane. Dobbiamo rallentare il virus in attesa del vaccino. Oggi ci sono 21 parametri per la curva di contagio”, ha dichiarato Conte.

“Se facessimo il lockdown nazionale finiremmo per incorrere misure restrittive nell’area del paese dove abbiamo istituito le zone gialla, arancione e rossa. Le misure restrittive entreranno in vigore venerdì. Qualche ora fa il ministro Speranza ha individuato la zona gialla per Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto, Provincia di Trento e Bolzano”, specifica il Premier.

COSA SI POTRÀ FARE

Conte ha specificato le attività che si potranno svolgere nella zona gialla: “Vietato circolare dalle 22 alle 5, salvo per comprovate esigenze di lavoro, necessità e salute. Raccomandiamo di limitare gli spostamenti anche il giorno. Nei giorni festivi e prefestivi chiuderanno i centri commerciali. Ad eccezione di farmacie, para-farmacie, presidi sanitari, alimentari, tabaccherie, edicole al loro interno. Chiudono musei, mostre. Didattica a distanze per le scuole superiori. Fatta eccezione per studenti con disabilità in casa di laboratorio. Continuano le altre lezioni in presenza. Attività didattiche nell’università resterà a distanza. Sospesi i concorsi pubblici in presenza, ad eccezioni per gli operatori sanitari. Mezzi di trasporto avranno capienza al 50%, salvo quello scolastico. Sospese le scommesse. Bar e ristoranti aperti fino alle 18. L’asporto è consentito fino alle 22, per le consegne a domicilio non ci sono restrizioni. Restano chiuse piscine, palestre, cinema. Restano aperti i centri sportivi“.

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