Carceri in Campania, aumentano i disturbi mentali e le patologie tra i detenuti. In Campania le condizioni di salute dei detenuti peggiorano sempre di più, soprattutto per l’alto indice di sovraffollamento e per problemi di tossicodipendenza non trattati.
La situazione drammatica in Campania
La situazione dei carceri in Campania è critica per quanto riguarda problemi di salute e sovraffollamento dei detenuti. Il 31 marzo 2025 si è tenuto il convegno “Salute in carcere: un diritto negato?” nell’Aula Siani del Consiglio Regionale della Campania. In questa occasione Samuele Ciambriello, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive di libertà personale, ha comunicato i dati preoccupanti della Regione. Sono 7509 le persone detenute in carcere e 5584 i posti regolarmente disponibili, con un indice di sovraffollamento pari a 134,47%. Inoltre, i dati recenti sulla qualità della salute mentale si estendono all’intera nazione. Oltre il 15% dei detenuti in Italia infatti è affetta da disturbi mentali gravi.
Le emergenze sanitarie tra i detenuti
L’indice del sovraffollamento nei carceri in Campania è aumentato nell’ultimo anno, e insieme ad esso anche le emergenze sanitarie. L’uso di droghe illegali è diffuso in molti penitenziari. In particolare, l’uso prolungato di droghe comporta un aumento della dipendenza e dei disturbi collegati ad essa, come l’HIV. Oltre a questo, la scarsa alimentazione e la mancanza di attività fisica aumenta il rischio di obesità, malattie cardiache e malattie muscolo-scheletriche. Le patologie psichiatriche risultano le più frequenti tra i detenuti, seguite dalle malattie dell’apparato digerente. Il tasso di suicidio è un altro problema in costante crescita. Tra i numeri più rilevanti ci sono anche le patologie odontoiatriche, con 453 casi, seguiti da 164 di ortopedia e 150 persone con ipertensione.
La necessità di migliorare le strutture penitenziarie
Nel corso del convegno del 31 marzo, Ciambriello sottolinea la necessità di prendere dei provvedimenti di tipo sociale e politico per il miglioramento dei carceri in Campania.
“Quello che emerge è la necessità di una maggiore integrazione tra giustizia, sanità e welfare, evidenziando le necessità sociali e politiche per migliorare le condizioni sanitarie nelle strutture penitenziarie” spiega Ciambriello. “Si avverte l’ esigenza di una creazione di una rete nazionale di reparti ospedalieri di medicina per detenuti, un potenziamento delle reti per la salute mentale e il riconoscimento della specificità della medicina penitenziaria”. Ciambriello propone un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e la possibilità di effettuare screening per le patologie croniche e infettive. Nel Meridione questi interventi rappresenterebbero un’opportunità per monitorare le malattie nel carcere, ottimizzare i costi per la sanità penitenziaria e distribuire al meglio le risorse finanziarie.