Nuovo corso degli Amato-Pagano, oltre cinquanta tra ras e gregari verso il processo. Dopo il maxi blitz del dicembre scorso che ha decapitato la nuova cupola del clan guidata da Debora Amato, figlia di Rosaria Pagano, il pubblico ministero della Dda Giuliano Caputo ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 22 settembre. Toccherà al collegio difensivo (composto dagli avvocati Luigi Senese, Domenico Dello Iacono, Antonio Rizzo, Gandolfo Geraci e Rocco Maria Spina) cercare di limitare le accuse e ridimensionare il quadro probatorio.
Tenevano le redini del clan Amato-Pagano. E lo facevano con pugno duro. Con l’arresto dei capi storici della cosca e della loro madre Rosaria Pagano, lo scettro del comando era passato nelle mani di Debora e Monica Amato. Questo quanto emerge dalla maxi ordinanza che ha inferto un’altra mazzata alla cosca di Melito e Mugnano. Sulle due donne pesano come un macigno le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia primo fra tutti Paolo Caiazza che già nel 2016 aveva individuato in Debora Amato uno dei capi del gruppo: ”Il marito Gennaro De Cicco gli aveva riferito che se Rosaria Pagano fosse stata arrestata sarebbe stata Debora ad assumere il comando”. Un fiume in piena anche un altro collaboratore di giustizia che nel clan ha rivestito posizioni di primo piano, Salvatore Roselli ‘Frizione’: ”Lei è la peggiore di tutti. Il nuovo compagno non faceva parte del clan ma dopo l’arresto di Rosaria Pagano Debora voleva farlo entrare nel clan”. Diverso il ruolo della sorella Monica cui non sarebbe contestata l’associazione mafiosa ma che, sempre secondo il racconto dei pentiti, avrebbe svolto un ruolo tutt’altro che secondario tanto da ricevere uno stipendio mensile di 8mila euro”.
Clan Amato-Pagano, i ras del ‘nuovo corso’ della scissione verso il processo
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ