Per vizi di forma è stato formalmente scarcerato Domenico Pirozzi, alias Mimì ‘o pesante, ras e reggente del clan Mallardo. Pirozzi è accusato di essere il capo e promotore dell’associazione di stampo mafioso della cosca egemone a Giugliano. È difeso di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord e Catia De Luca del Foro di Bologna. La scarcerazione è avvenuta a seguito di un vizio di forma, un cavillo giuridico eccepito dagli avvocati di fiducia, che il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli ha dovuto prendere atto.
Pirozzi però resta detenuto nel carcere di Rossano Calabro in espiazione pena per la condanna inflitta per le rapine della banda del buco con l’aggravante del metodo mafioso
Chi è Domenico Pirozzi
Domenico Pirozzi, meglio conosciuto come “Mimì o pesante”, fu scarcerato nel febbraio 2019 per scadenza dei termini di custodia cautelare. E’ ritenuto dagli inquirenti appartenente al gruppo dedito alle rapine a banche e uffici postali. Pirozzi fu ritenuto all’epoca dell’arresto organizzatore ed esponente apicale dell’associazione per delinquere.
“Comandano sempre loro a Giugliano”, la relazione della Dia sul clan Mallardo
Il clan Mallardo continua a comandare in lungo e in largo nel territorio giuglianese. A confermarlo è l’ultima relazione del secondo semestre del 2019 della Dia. L’Antimafia conferma la presenza egemonica dei Mallardo nella terza città della Campania. “Rappresentano una delle famiglie camorristiche più influenti del panorama criminale campano. Un’organizzazione solida ed unitaria che detiene, da decenni, la supremazia degli affari illeciti nel territorio. Il forte potere economico e la capacità rigenerativa degli organici hanno garantito al clan la sopravvivenza nel territorio, nonostante la costante pressione giudiziaria. Il sodalizio, inoltre, si è mostrato capace, grazie ad una rete di professionisti compiacenti e di imprenditori, di gestire reti imprenditoriali non solo nell’ambito comunale ma anche in altre regioni, operando grossi investimenti per occultare l’ingente patrimonio accumulato”.