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venerdì, Giugno 21, 2024
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Clan Mallardo, Francesco Napolitano lascia il carcere dopo l’annullamento dell’ergastolo

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Lascia il carcere Francesco Napolitano, reggente e pezzo da novanta del clan Mallardo. Dopo l’annullamento dell’ergastolo per lui e Michele Olimpio, Napolitano (difeso dagli avvocati Antonio Russo e Giuliano Russo) è uscito dalla cella. E’ sottoposto al divieto di dimora in Campania. Nonostante l’annullamento della condanna, invece, Michele Olimpio resta in carcere a Bari perché sottoposto a misura cautelare per altri procedimenti.

A Francesco Napolitano nel 2019 fu notificata l’ordinanza di custodia cautelare pochi giorni prima di riacquistare la libertà dopo sette anni di carcere. Aveva scontato la sua condanna per associazione a delinquere di stampo camorristico a seguito dell’arresto avvenuto nel 2012 in una villetta con piscina a Lago Patria ed era pronto a riprendere in mano le redini della cosca più potente dell’area nord di Napoli, quella dei Mallardo.

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I carabinieri gli notificarono l’ordinanza per l’omicidio di Mario Di Lorenzo avvenuto oltre 20 anni fa nell’ambito di un’epurazione interna al clan dei Carlantonio. Condannato all’ergastolo sia in primo grado che in appello, la Cassazione ha invece  annullato la condanna all’ergastolo.

A Napolitano veniva contestato di essere il mandante dell’uccisione – per motivi di epurazione interna – di Mario Di Lorenzo, omicidio avvenuto il 12 ottobre 1996, a Giugliano in Campania, per mano di Michele Olimpio e di Caracallo Filippo, quest’ultimo divenuto collaboratore di giustizia e principale fonte di prova a carico di Napolitano.
L’omicidio era aggravato sia dal metodo mafioso sia dall’aver agevolato il clan Mallardo.
Il procuratore generale aveva invocato la inammissibilità di tutti i ricorsi.

La decisione della Cassazione ha quindi annullato le motivazioni poste alla base della sentenza emessa il 6 ottobre 2023 dalla Corte di assise di appello di Napoli, la quale aveva confermato la sentenza di condanna, sempre all’ergastolo in primo grado del 12 marzo 2021.
In sostanza hon hanno retto le accuse messe nei confronti nei confronti di Francesco Napolitano e Michele Olimpio dai pentiti Filippo Caracallo e Giuliano Pirozzi.

Il Procuratore Generale aveva invocato la inammissibilità di tutti i ricorsi.

Ma le penetranti argomentazioni formulate dal collegio difensivo hanno fatto franare la motivazione resa nella sentenza emessa in data 06.10.2023 dalla Corte di assise di appello di Napoli, la quale, a sua volta, aveva confermato la sentenza di condanna, sempre all’ergastolo, irrogata in data 12.03.2021 dai giudici di primo grado.

Non hanno retto le accuse elevate nei confronti dagli accusati dai due pentiti Filippo Caracallo e Giuliano Pirozzi, nonostante apparivano sino ad oggi riscontrate dalle intercettazioni ambientali svolte a casa di Michele Olimpio ove costui avrebbe raccontato alla sua compagna le fasi della esecuzione di tale omicidio.

La decisione assunta dalla Cassazione appare senza dubbio sorprendente alla luce della solidità delle prove acquisite nel processo.

Solo il deposito della motivazione da parte della Suprema Corte consentirà di comprendere quale cavillo giuridico ha portato i giudici capitolini a non credere alla versione resa da Filippo Caracallo, il quale si era autoaccusato di aver fatto parte del commando omicida, esplodendo lui i colpi mortali, accompagnato nella esecuzione da Michele Olimpio, esecutori materiali che avrebbero agito su specifici e distinti mandati ricevuti da Francesco Napolitano.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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