Il clan Pezzella aveva scelto come ras Michele Orefice per le zone di Frattamaggiore e Frattaminore e Andrea Fortunato per Crispano. Il gip del Tribunale di Napoli ha disposto gli arresti anche degli altri affiliati Salvatore Mennillo, Domenico Crispino, Pietro Russo, Luigi Amendola, Luigi Di Giorgio, Marcello Nocera, Corrado Polizzi, Pasquale Cristiano, Antonio Esposito, Bruno Franzese, Giovanni Cipolletti, Nicola Lucaioli, Francesco Di Silvestro, Dino Cristiano, Alessandra Arno, Luisa Castaldi, Vincenzo Setola, Gustavo Del Prete.
Arresti contro il clan Pezzella
Stamattina è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 20 persone (di cui 16 tratte in arresto dalla Polizia di Stato e 4 dall’Arma dei Carabinieri) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di tentata estorsione, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco -anche clandestine-, associazione finalizzata al traffico illecito e detenzione a fine di spaccio di droga. I delitti sono aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Pezzella.
Estorsioni e lotta contro i clan rivali
In particolare dalle indagini svolte dal Commissariato di Frattamaggiore e dalla Squadra Mobile di Napoli sarebbero emersi diversi elementi.
Accerta l’operatività dell’organizzazione nella realizzazione di una serie di estorsioni contro gli imprenditori e i titolari di esercizi commerciali. Trovate anche le armi necessarie al gruppo per affermare la propria egemonia sul territorio e per contrapporsi ai rivali dei Cristiano – Mormile. L’articolazione dei Pezzella si occupava anche della vendita di cocaina, hashish, marijuana, crack tra Frattamaggiore e Frattaminore.
Inoltre dalle attività svolte dalla Compagnia dei Carabinieri di Casoria sarebbero risultati altri violenti episodi estorsivi, nonché, è stata ipotizzata riconducibilità di queste azioni ad un’articolazione del clan Pezzella.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.