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giovedì, Aprile 25, 2024
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Controlli anche nel carrello della spesa, come funziona il Super Green pass al supermercato

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Controlli nel carrello della spesa: il Super Green pass arriva fino al supermercato e si preannunciano caos e polemiche. La linea dura del governo contro i no vax e i no green pass prevederà tra i “controlli a campione” per stanare i furbetti del certificato verde anche i blitz delle forze dell’ordine nei centri commerciali e negli ipermercati, dove l’accesso sarà consentito a chi non ha il pass solo per acquistare i prodotti “di prima necessità” come gli alimentari, per esempio. ma non i capi d’abbigliamento. La legge autorizzerà così gli agenti a controllare carrelli e borse della spesa per verificare se la legge sia stata violata. Ferrei anche i controlli in commissariati e caserme, sottolinea Repubblica: accesso libero per chi ha il Super Green pass, e consentito a i non vaccinati solo per la denuncia di un reato, ma chi non ha il pass non potrà richiedere per esempio il rinnovo del passaporto. Una grana “burocratica”  che complicherà ulteriormente la vita dei “ribelli”.

Senza Green Pass al supermercato il pane e la frutta si potranno comprare, ma un paio di calzoncini nuovi o di pantofole per l’inverno no. Con le nuove norme che da febbraio diventeranno effettive grazie al Dpcm che oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi firmerà, al centro commerciale o all’ipermercato potranno entrare tutti, ma chi è senza certificato verde potrà acquistare soltanto prodotti di prima necessità. Controlli a campione delle forze dell’ordine nei carrelli e nelle borse della spesa accerteranno il rispetto delle leggi. Un distinguo simile viene fatto anche in commissariati e caserme: accesso libero a chiunque per attività urgenti, come la denuncia di un reato, ma chi è sprovvisto di vaccinazione o di tampone non potrà recarsi in questura a chiedere il rinnovo del passaporto o qualsiasi altra pratica. Come detto, il testo del decreto della Presidenza del consiglio dei Ministri con la lista dei (pochi) negozi che dal 1° febbraio rimarranno accessibili a tutti sarà firmato oggi dopo un ultima limatura.

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Si potrà accedere liberamente a ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, oltre che esercizi di commercio al dettaglio di prodotti surgelati, di alimenti per animali domestici, di carburante per autotrazione o combustibile per uso domestico e per riscaldamento, articoli igienico-sanitari, medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica), articoli medicali e ortopedici, materiale per ottica. La “lista” di attività e soprattutto la facoltà della polizia di controllare che nei carrelli delle persone sprovviste di Green Pass ci siano effettivamente soltanto beni di prima necessità hanno scatenato polemiche, in particolare sui social, di chi si sente “perseguitato” per la scelta di non essersi vaccinato.

hi pensava  fosse ormai finito il tempo delle bozze dei Dpcm girati alla stampa prima dell’ok finale in Consiglio dei ministri e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è rimasto deluso. Nonostante sia in via definizione da giorni, ancora non è definitiva la lista di attività ritenute essenziali per le quali dal 1º febbraio non servirà alcun green pass e quelle invece per cui la certificazione verde sarà necessaria. Intanto altri 4 territori, dovrebbe esserci la Sicilia, finiscono oggi in arancione (cambia poco nella vita di tutti i giorni).

Nuovo Dpcm: la lista dei negozi senza green pass

La questione, come detto, è il testo del Dpcm che dovrà fornire la lista dei negozi (pochi) che dal 1° febbraio rimarranno accessibili a tutti. “In bilico fino all’ultimo – riporta l’indiscrezione di Repubblica -, nella lista dei negozi in cui l’accesso rimarrà libero, i tabaccai e le edicole-librerie al chiuso. Nel testo approdato a Palazzo Chigi, l’accesso è riservato solo ai possessori di Green Pass base, visto che è sempre possibile acquistare tabacchi dai distributori automatici in strada, e libri e giornali dai chioschi all’aperto”. Partito ieri l’obbligo di Green Pass base anche per parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori, mentre dal 1° febbraio servirà almeno un tampone negativo per entrare in banche, finanziarie, uffici pubblici e postali (tranne che per ritirare la pensione) e in tutti i negozi, tranne quelli di beni essenziali.

A quel che si apprende, senza il green pass si potrà andare agli ipermercati e supermercati per fare la spesa ma non sarà consentito acquistare beni non primari. Alimentari sì, abbigliamento no, per fare un esempio. Una distinzione nei fatti difficilmente applicabile (quanti controlli saranno davvero eseguiti dai titolari o dalle forze dell’ordine? E perché mai un titolare di un supermerato dovrebbe mettersi a fare un controllo a un cliente piuttosto che a un altro?), ma che se davvero diventerà realtà, complicherà ancora di più un groviglio di norme già intricato.

Secondo la bozza del nuovo Dpcm che circola in queste ore si potrà andare in questura, ma solo per presentare una denuncia e non per rinnovare il passaporto: il governo sta per chiudere il decreto con l’elenco dei servizi e delle attività essenziali per accedere alle quali non servirà il certificato verde introducendo la possibilità che anche in questi contesti vengano effettuati dai titolari dei negozi controlli a campione, per evitare che la norma possa essere aggirata. Nella bozza si ribadisce che “nell’attuale contesto emergenziale” le uniche attività esentate possono essere “solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale”.

Occhio: il fatto che tra le norme nella bozza di decreto ci sia dunque anche la previsione che, nelle attività essenziali dove si potrà accedere senza il pass, verranno effettuati dei controlli a campione per verificare che chi accede in quelle attività lo faccia solo per soddisfare le esigenze primarie, non significa che questo passaggio sarà presente anche nel decreto finale. C’è chi auspica che prevalga il buonsenso, e che non vengano messe nere su bianco cose impraticabili e illogiche, cavilli che si auspicava fossero legati a una fase diversa, e lontana nel tempo, nella gestione dell’emergenza sanitaria. Staremo a vedere.

In linea di massima l’elenco del nuovo Dpcm non si discosta da quello circolato nei giorni scorsi e dal quale viene confermata l’esclusione delle tabaccherie (chi fuma e non ha il Green Pass si dovrà accontentare dei distributori automatici). Per soddisfare le “esigenze alimentari e di prima necessità” si potrà dunque accedere senza alcun certificato che attesti vaccinazione, tampone negativo o guarigione oltre che nei negozi di alimentari anche in quelli “non specializzati”, ma “con prevalenza di prodotti alimentari e bevande” come ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di “alimentari vari”, mentre sono escluse le enoteche in cui è possibile anche bere e mangiare. La lista è ridotta rispetto a quella degli esercizi che rimasero aperti durante il lockdown del 2020 e del 2021.

Consentito accedere senza il pass anche dai benzinai, nei negozi che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile per uso domestico e per il riscaldamento, “esercizi specializzati e non in articoli igienico-sanitari”, farmacie, parafarmacie e altri articoli “specializzati per la vendita di articoli medicali, ortopedici e di ottica anche non soggetti a prescrizione medica”. Ingresso libero anche nei negozi che vendono prodotti per animali domestici. Quanto alle esigenze di salute, nella bozza si legge che “è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché a quelle veterinarie per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura”. Senza Green Pass sarà sempre possibile poi andare negli uffici delle forze di polizia e in quelli delle polizie locali per “assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili”, “di prevenzione e repressione degli illeciti” nonché per denunciare un reato o chiedere un intervento a tutela dei minori. Confermata, infine, anche la possibilità di entrare negli uffici Postali e nelle banche ma solo per riscuotere “pensioni o emolumenti non soggetti ad obbligo di accredito”.

Da quando saranno in vigore le nuove misure? Dalla data di efficacia del Dpcm dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e comunque non oltre il 1 febbraio, quando scatterà l’obbligo del pass per negozi, banche, poste e uffici pubblici. Da inizio febbraio – lo ricordiamo – cambierà anche la durata del green pass – che passerà da 9 a 6 mesi – e finiranno una serie di divieti introdotti con il decreto della vigilia di Natale: senza una proroga, infatti, non sarà più obbligatoria la mascherina all’aperto in zona bianca, sarà possibile tornare a organizzare feste e riapriranno le discoteche, tutte misure che scadono il 31 gennaio.

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