I progetti “Distribuzione autoproduzioni” e “AgriCultura” dell’Associazione Set Me Free, interconnessi tra loro, vengono svolti in collaborazione con le scuole del territorio da settembre a gennaio. Questa quarta edizione ha visto una crescita costante delle attività. Abbiamo iniziato con due scuole, subito dopo un forte input è stato ricevuto grazie allo scambio culturale con alcune scuole del Cilento con la dirigente Maria De Biase. Le buone pratiche sull’alimentazione, sui prodotti locali e sui rifiuti e l’alimentazione di tecniche artistiche ci ha dato la possibilità di attivare e consolidare processi. Oggi partecipano quattro istituti scolastici, la nostra intenzione è quella di coinvolgerne sempre di più, per sviluppare un processo di crescita sociale collettiva ed ecosostenibile. Il cuore degli interventi è la sostenibilità ambientale: agli aspetti educativi vengono abbinati il riuso dei materiali e la produzione di alimenti e prodotti ecologici. Si coltivano orti sinergici e si costruiscono compostiere.
Il sapone è autoprodotto a partire dai residui di olio provenienti dalle cucine delle famiglie e viene confezionato dai bambini per poi essere distribuito attraverso mercatini. Quest’anno abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati tre anni fa, generando una ecomerenda a scuola a km e rifiuti ZERO. Una salutare eco merenda con ortaggi biologici autoprodotti e raccolti nell’orto scolastico, stoviglie plastic free ecologiche, compostaggio degli scarti. Ecologia – dal greco oikos-casa, è la voglia di “tornare a casa”, di tornare a “sentirsi parte” di riconsiderare la propria identità in termini più ampi capaci di includere anche l’ambiente in cui viviamo, ridefinito in termini di “ambiente di cui facciamo parte”. Ora siamo pronti per modificare le nostre modalità di interazione con la natura, per attuare tutto ciò che abbiamo imparato, per ripetere gli stessi risultati con ancora meno spreco e maggiore attenzione alla natura. E allora un cambiamento avverrà, sta avvenendo, a poco a poco, e là dove non arriva il dito minaccioso che evoca senso di colpa e, spesso, non ottiene attenzione, arriva l’esempio di chi, rimboccandosi le maniche, dimostra che è possibile, anzi indispensabile, una sintesi tra il benessere e l’ecologia… Il risultato? Si traduce in bellezza.
